La Voce Grossa di…Sara Romoli(intervista):«Vi racconto il mio sogno americano diventato realtà»
Nicola
Ricchitelli – Quello che vi raccontiamo oggi è la storia di un sogno, di un
sogno iniziato nell’oramai lontano 2005, un racconto dove c’è un sogno da
realizzare, anzi forse sarebbe più giusto dire che, in questo racconto c’è una
valigia piena e zeppa di sogni da portare con sé, la speranza e 500 euro nella
tasca e soprattutto una meta, quella degli Stati Uniti d’America. Una storia
che presto sarà contenuto in un libro scritto a quattro mani dalla protagonista
della nostra intervista di quest’oggi.
L'ospite
di quest'oggi arriva in qualche modo da oltre oceano. Sulle pagine de La Voce
Grossa raccontiamo la storia di Sara
Romoli, fashion designer e modella internazionale.
Sara
ti do il benvenuto nel nostro spazio, e ti ringrazio per essere qua
quest'oggi..Andiamo diritti al sodo, come si passa dalla criminologia a disegnare
corsetti nella Grande Mela?
R:«
La criminologia mi ha sempre affascinato sin da quando ero piccola. Capire il
movente, costruire i fatti e la parte psicologica che c’è dietro alla
costruzione di un profilo, l’analisi, l’elemento essenziale è quello di essere
imparziale e di non arrivare ad un verdetto fino alla reale costruzione dei
fatti, molto spesso quello che sembra all'apparenza non è quello che realmente
può' essere successo. Negli Stati Uniti vengono chiamati " Profiler"
in sintesi un soggetto capace di entrare nella mente del criminale e di
comprenderne il funzionamento, con una vasta esperienza in ambito investigativo
e capace di processare le informazioni raccolte sulla scena del crimine secondo
una logica stringente in cui i fatti e soltanto quelli, la fanno da padrone».
Una
passione così da grande da autoprodurre un calendario per pagarti gli studi
all'università, come nacque quell'idea?
R:«
Di fatale importanza è il
visto, senza di quello non hai nessun carta che ti può permettere di costruirti
niente, non importata quanto desiderio hai nel perseguire qualsiasi sogno in
USA. Mi ricordo quando ho incontrato per la mia volta il mio avvocato
dell'immigrazione, gli ho spiegato il mio caso
e mi ha detto con cosi tanta naturalità " bhe, nel tuo caso c’è
solo una soluzione, devi diventare famosa nel tuo paese..". Come se mi
avesse detto vai al supermercato e compra la lista di queste cose...J statisticamente era quasi impossibile quello che
l'avvocato mi aveva indicato, una
probabilità' dell' 1%, con solo 2 mesi rimasti prima che il visto temporaneo di
tre mesi mi scadeva. Ero andata ad un casting,
cercavano dodici modelle per un calendario. Soldi zero però. E allora,
ho pensato, perché non farne uno tutto mio da vendere magari via internet cosi
almeno potevo generare dei soldi per pagarmi gli studi e Et voilà, ecco pronto
il calendario da acquistare sul mio sito (www. sararomoli. com), LA SEXY
CRIMINOLOGA FA UN CALENDARIO PER PAGARSI GLI STUDI su repubblica.it».
Poi
arrivò il salto nella Grande Mela, come maturasti l'idea del l'approdo nella
terra del grande sogno americano?
R:«
Il coraggio di perseguire i
propri sogni qualunque essi siano, le decisioni necessarie da prendere, i
sacrifici, i fallimenti, il rialzarsi e andare avanti, non importa quanto
piccoli i passi potrebbero essere e quanto possano apparire frustranti i
progressi, spingiti al lavoro. Quando ritieni che ciò sia impossibile, ritenta
ancora, solo così potresti ottenere e realizzare qualsiasi cosa. Questo è il
sogno. Non la destinazione ma il viaggio per arrivarci. America: solo dire
questo ti fa brillare gli occhi. È stato così per molte giovani generazioni italiane
ed è tutt’ora così oggi, la terra dei sogni, dove ogni tipo di sogno può
diventare realtà.Sembra
solo ieri che ho lasciato la mia terra natale Firenze nel 2005 con una valigia
piena di sogni, molta speranza e 500 euro in tasca. Avevo studiato legge e la
mia più grande passione era la criminologia, ma ero consapevole del sistema
italiano e delle limitate possibilità di realizzarle. Questo potrebbe accadere
solo se tu hai una base economica, ma non era il mio caso, quindi mi sono
armata di coraggio, ho lasciato tutto alle spalle e sono partita. Il mio più
grande desiderio era di vivere una vita progettata da me, non una che gli altri
si aspettassero che io vivessi. Non riuscivo a pronunciare una parola in
inglese e non conoscevo nessuno ..... mentre scrivo tutto questo vorrei dirmi
Wow...come hai fatto ad arrivare fino a qui? Non ho mai avuto progetti, né
sapevo dove andavo a finire, ma c'era qualcosa dentro di me che mi ha ispirato
a continuare il mio viaggio».
Era
il 2009 e a New York presentasti la tua prima linea di corsetti, cosa ricordi
di quel momento?
R:«
A distanza un periodo
interessante e challenge della mia vita, durante quel periodo ho imparato
moltissimo a livello di business, marketing e branding. Dietro il motivo che mi
ha spinto a creare una linea di corsetti c’è un movente molto più grande,
interessante, e necessario ma non voglio svelare devi aspettare l'uscita del
libro».
Quanto
guardi Sara nelle foto, che Sara vedi?
R:«
Un libro, da leggere».
Cosa
ti ha dato Manhattan che l'Italia non è riuscita a darti?
R:«
L'opportunità di
realizzarmi e avere la vita che ho adesso».
Pensare
di tornare in Italia?
R:«
Adoro la mia Italia e mi
manca tantissimo per stile e qualità di vita, non c’è nessun posto al modo
cosi, spenderci più' tempo possibile è tra i miei goals, tornarci a vivere
sarebbe molto difficile, 13 anni a New York, mi hanno cambiato moltissimo come
stile di vita che velocissimo. Mi manca mia madre e mio padre e i miei amici
cari, (soprattutto Andrea Massetti, uno
dei miei migliori amici, non mi dimenticherò mai quello che ha fatto per me, mi
comprò il biglietto per venire in America con un biglietto " vai via da
Figline e non tornare finche non hai realizzato qualcosa d'importante," una
pizza con amici il solo pensiero mi fa
felice».
Quali
e quante le persone a cui devi dire grazie per i risultati fin qui ottenuti?
R:«Una
persona in particolare che devo tantissimo a lui, Alberto Baudo. Ormai
mancavano solo poche settimane alla mia partenza perché il visto turistico
stava scadendo. Il giorno dopo una festa organizzata nel ristorante di alcuni
miei amici proprietari del "Quartino", che mi hanno aiutato mettendo
a disposizione il ristorante per avere un piccolo party, ho ricevuto una
telefonata dal mio amico Alberto, che era in partenza per l'Italia. Mi disse
che si era dimenticato di dirmi che...non posso svelare tutto, ma nel libro ci
sarà scritto tutto il percorso che ho fatto e le cose che ho dovuto realizzare
e come per arrivare ad avere tutti i visti green card e passaporto americano
che voglio condividere per aiutare altre persone e sono la prova che il sogno
americano ancora esiste. Durante il mio percorso tantissime persone - senza
saperlo - attraverso le loro azioni hanno
avuto un estrema importanza nella mia vita e grazie a loro sono qui a parlare in questa
intervista».
Sara
quali i tuoi progetti che vedremo alla luce nel prossimo futuro?
R:«
Il mio libro, sono convinta
che ne prenderai la prima copia J».