Testimonianze da Codogno, parlano i cittadini:« Era il posto in cui "non succede mai niente"…»
Nicola
Ricchitelli – Si scende in strada quest’oggi, tra le strade di Codogno per la
precisione, per incontrare e per raccontare senza filtri quello che i cittadini
di questa cittadina di 15097 anime - situata in provincia di Lodi salita alle
cronache per la nota questione del Coronavirus – sta vivendo in queste giorni.
In
forma anonima ecco la chiacchierata avuta con una ragazza del posto.
Quando
avete saputo della notizia del Coronavirus?
R:«
Venerdì mattina…».
La
prima cosa che avete pensato?
R:«
Mi sono abbastanza
spaventata sul momento, ma non credevo che sarebbe arrivato a diffondersi così
tanto».
Se
guardi Codogno in questo momento cosa vedi?
R:«
Adesso Codogno è molto
spenta rispetto al solito, sembra un po’ immersa in un film. La gente esce
giusto un po’, ma è strano vedere la gente che si guarda spaventata a vicenda».
Che
paese è Codogno?
R:«
Codogno è sempre stata una
città normale, con le sue feste e ricorrenze che venivano sempre festeggiate, e
i locali sempre molto pieni. Negli ultimi anni poi con la bella stagione si organizzavano
molti più eventi, come la festa della birra o dei festival musicali ed era
diventata anche tappa dell'”Eatinero” un evento di street food che tocca
diverse città».
Avesti
mai pensato che una cosa così triste avrebbe reso famosa la vostra città?
R:«
Generalmente era il posto in cui "non succede mai niente" e infatti
nessuno si aspettava una cosa del genere, anche dopo qualche giorno mi sembra
ancora surreale».
Come
sta vivendo il paese questo momento?
R:«
Credo che la città stia
reagendo bene, in tanti si stanno attivando per rendersi utili nonostante siano
tutti molto scossi».
Riuscite
a vedere un orizzonte alla fine di tutto questo?
R:«Sono
sicura che alla fine di tutto questo ne usciremo più forti e tutto tornerà alla
normalità, il ricordo di questa brutta esperienza resterà, così come la
consapevolezza di essere stati il centro di qualcosa di obbiettivamente più
grande di noi e che siamo però riusciti ad affrontare nonostante tutto».
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