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Barletta, siamo all'"A.N.M.I", il Coronavirus non ferma la voglia di appartarsi dei barlettani

Nicola Ricchitelli - Chissà quanti figli sono stati generati dinanzi agli occhi di questo mare...Quanti amanti sono stati nascosti e quante puttane sono state pagate sotto gli occhi della luna di turno. 

La notte è ormai alle porte, e un ennesima serata di coprifuoco sto Coronavirus si sta portando via con sé...Ci sono poche macchine, ma ci sono, perché anche stasera è "tutta mia la città" e anche stasera vaghiamo nel bel mezzo di questo coprifuoco spettrale che rende irriconoscibile la nostra città. 

Una zona conosciuta da barlettani ma anche andriesi e tranesi, da magnacci, scambisti e transessuali. Macchine che ballano, macchine che dondolano, finestrini mascherati da giornali e lenzuola, siamo sulla litoranea di Levante, lungo la via che si perde fino ad Ariscianne, nel tratto che costeggia il lido A. N. M. I., qui dove fino a domattina il Coronavirus resterà fuori dai finestrini delle macchine, dentro a quelle macchine dove si consumeranno piaceri, e che vedranno amplessi e pompini, voleranno via vestiti e preservativi, sarà tutto giusto e tutto sbagliato, ma almeno qui il Coronavirus non avrà infettato con i suoi pseudo decreti... 
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