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Voci di casse di un supermercato, Valentina:«Vi racconto cosa significa lavorare ai tempi del Coronavirus»


Questa è la voce di Valentina, ecco la sua testimonianza aldilà della cassa di un supermercato in questo momento di  emergenza di Coronavirus: 

«Decidi di alzarti dal letto alla domenica mattina , dopo aver dormito 4 ore, perché la stanchezza mentale non vuole darti pace, allora esci a bere il caffè in terrazza, e ascolti quel rumore assordante del silenzio, non c’è nessuno per strada, qualche uccellino che prova a cantare, il rumore delle foglie al vento, inizi a sentire le prime tapparelle che salgono, le bandiere italiane appese fuori dalle terrazze che sventolano, ascolti quei suoni che non sentivi più! Inizi a sentire i dolori al collo per la tensione che hai, la stanchezza che ti prende tutto il corpo. È domenica, potresti rilassarti ma non ci riesci perché sai già che il giorno dopo arriverà presto. Arriverà un’altra settimana estenuante, con i mal di testa che ti accompagnano tutto il giorno, sì tutto il giorno, perché tenere su la mascherina tutto il tempo comporta questo. Arriverà un’altra settimana di tensione, di nervoso, di stress, che dovrai cercare di nascondere ma alla fine cederai con qualcuno, perché non hai la mente lucida, perché le cose da fare si sono moltiplicate, perché la gente si è moltiplicata, perché cerchi di voler tranquillizzare tutti, aiutare tutti ad entrare in supermercato senza farli aspettare troppo fuori, con la consapevolezza di doverli far entrare poco per volta, per salvaguardare prima i dipendenti e poi i clienti stessi.
Manca il lievito, la farina, l’acqua lauretana!!! E le uova? Le galline non fanno più le uova?! Fidatevi, noi ce la stiamo mettendo tutta per caricare tutto, ma siamo persone prima di essere dipendenti, abbiamo anche noi come voi 2 gambe e 2 braccia! Mi dispiace che vi siete fatti la coda di 15 minuti per prendere solo lo yogurt al melograno e fatalità era finito, ma noi ce la stiamo mettendo tutta!
Io voglio ringraziare tanto, ma veramente con tutto il cuore quei clienti che non si lamentano, che ti guardano con il sorriso mentre sono in coda per entrare, che ti danno una parola di conforto, che ti sostengono, che ti ringraziano per quello che stai facendo è che ti applaudono per darti forza!»
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