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Bonus Sanificazione e acquisto DPI: come funziona il credito di imposta del 50%


La lenta ripresa delle attività lavorative all’interno di uffici, negozi e studi professionali prevista per la cosiddetta “fase due” resta subordinata all’adozione di misure di prevenzione, relative, in particolare, alla sanificazione degli ambienti di lavoro e alla protezione del personale e della clientela.
Per alleviare gli oneri a carico delle imprese, già duramente provate dal prolungato stop e dalle tante limitazioni imposte per la riapertura, nel mese di marzo il Governo varava, con il Decreto Legge “Cura Italia” (DL 18/2020) un incentivo fiscale relativo proprio alle spese di sanificazione.

Con il successivo “Decreto Liquidità” (DL 23/2020), gli sgravi del cosiddetto “Bonus Sanificazione” sono stati estesi, ampliandosi anche alle spese per l’acquisto di gel disinfettanti per le mani, guanti e mascherine, nonché dispositivi utili per promuovere il necessario distanziamento fisico all’interno dei luoghi di lavoro.

Le spese coperte dal Bonus Sanificazione

Le agevolazione fiscali previste dal Bonus Sanificazione riguardano la possibilità di accesso ad un credito di imposta pari al 50% per tutte le spese sostenute in relazione ad interventi professionali di sanificazione e acquisto di dispositivi di protezione individuale e collettiva.

Ciascun beneficiario potrà usufruire dello sgravio fiscale del 50% fino ad un tetto massimo di 20mila euro, comprensivo di tutti i capitoli di spesa sopracitati.

Come accedere al credito di imposta del 50%

L’accesso al credito di imposta del 50% del Bonus Sanificazione è subordinato al rispetto di una serie di requisiti da parte del beneficiario.

In primo luogo, rientrano tra i trattamenti di igienizzazione e disinfezione contemplati dal bonus solamente quelli in grado di garantire una effettiva “sanificazione” degli ambienti trattati, vale a dire non una semplice pulizia approfondita degli stessi, ma il ricorso a interventi professionali mirati, basati su un preciso protocollo e capaci di abbattere la carica microbica presente (ovvero di ridurre drasticamente la concentrazione di batteri, virus, spore e altri microrganismi potenzialmente patogeni).

Tra le tipologie di interventi riconosciuti dal Ministero della Salute, rientrano quelli basati sulla nebulizzazione di agenti chimici disinfettanti e base di cloro o, eventualmente, quelli che impiegano generatori portatili di ozono (qui per ulteriori informazioni).

Per poter usufruire del bonus, occorre inoltre affidare i lavori di igienizzazione e sanificazione degli spazi a ditte e personale qualificato e in possesso della regolare abilitazione (secondo quanto stabilito all’interno DM 274/1997 lettera E).

Infine, è necessario documentare con precisione tutti gli interventi effettuati e le spese sostenute, conservando copia delle fatture, degli attestati rilasciati dalla ditta incaricata e, eventualmente, dei referti relativi alla tipologia di protocolli applicati.

Per gli investimenti relativi all’acquisto del materiale di protezione dei dipendenti, si applicano le medesime regole. In particolare, come specificato dalle stesse fonti governative, il credito di imposta al 50% potrà essere richiesto per tutte le spese che riguardano l’acquisto di dispositivi di protezione individuali (quindi mascherine Ffp2 ed Ffp3, guanti, visiere, calzari e tute), di gel e soluzioni disinfettanti per le mani e di altri strumenti utili per il mantenimento del distanziamento fisico (come, ad esempio, pannelli divisori, barriere in vetro o PVC e simili).
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