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La Voce Grossa di…Vincenza Dinoia(intervista):«Non è una carrozzina a rendermi meno bella…anzi è lo strumento che mi permette di mostrarla…»


Nicola Ricchitelli – Quella che raccontiamo oggi è una storia che sa di bellezza, una bellezza da intendersi non solo in senso estetico ma una bellezza che sa di vita.

La voce di quest’oggi arriva da Barletta, è una voce di donna, è la voce di una donna che fa sua la vita da una carrozzina e che attraverso essa mostra la sua bellezza che in tanti per pregiudizio fingono di non vedere:«… non è una carrozzina a rendermi meno bella…anzi è lo strumento che mi permette di mostrarla…».


Questa è la voce di Vincenza, 29 anni, è la storia di una ragazza che ha buttato l’ostacolo oltre quel mezzo che nonostante tutto:«…è diventata essenziale, una convivente, un’amica». Vincenza oggi è una modella ma anche una fashion designer, ama e sogna la moda, sogna di lavorarci ma anche di farla…

Vincenza come sempre apro le mie interviste dando il benvenuto ai miei ospiti, come stai?
R:« Buongiorno a te, Nicola, abbastanza bene , ma si può sempre far di meglio».

Sul tuo profilo Instagram salta subito all'occhio quando parlando di te viene fuori che sei una modella in carrozzina, quando hai capito che avresti potuto far vedere al mondo la tua bellezza nonostante essa?
R:«Credo che ognuno di noi abbia della bellezza. Il bello sta proprio nel capirlo e amare se stessi. Credo di averlo capito nel 2018, quando ho fatto la mia prima sfilata, in maniera casuale, quando son andata a vedere una mia amica, che sfilava anche lei con la sua carrozzina e anche io con lei. Ho capito che non era una carrozzina a renderci, meno belli, anzi è lo strumento che mi permette di mostrarla, in un certo senso. Non tutti la vedono, un po’ a causa dei pregiudizi».


Com'è il mondo visto da una carrozzina?
R:«Il mondo è bello comunque, ma non è reso accessibile per tutti, purtroppo».

Soprattutto che rapporto hai con essa?
R:« Ormai è diventata essenziale, una convivente, un’amica».

Che significa vivere la tua città a bordo di una carrozzina?
R:« La mia città, Barletta, non è ancora del tutto accessibile, ma si sta lavorando a questo e confido nelle istituzioni per questo. Comunque, cerco sempre delle soluzioni. Ad esempio, adesso uso un propulsore per superare piccoli ostacoli».

Che rapporto hai con la fotografia?
R:« Adoro la fotografia. È la forma d’arte che più mi piace. Essa stessa è bellezza».


Chi sei dinanzi ad un obiettivo fotografico?
R:« Chiunque voglia essere in quel momento. Una me nei panni, di una dama, o nei panni di una principessa, o nei panni di me stessa».

Quando decidi di sfilare sulla passerella?
R:« Nel 2018 ho sfilato per la prima volta. Ho deciso di farlo perché per me è un piccolo atto di coraggio.In genere sono caratterialmente molto timida. Mi rende più forte. Non per gli altri, ma per me stessa. Il più delle volte non sono io a deciderlo, ma quando capita l’occasione , la colgo. Ma spesso coincide con il mio desiderio di mettermi in gioco».

Chi è Vincenza quando sfila?
R:« Una donna, fiera e senza timore dei giudizi della gente».


Soprattutto mi sembra di capire che hai rapporto molto particolare con la moda, come nasce questa passione?
R:« Fin dall'infanzia, ho sempre desiderato diventare una stilista. Quando è ho cominciato ad avere problemi, a causa della patologia con cui convivo, non mi sembrava più possibile. E invece poi ho cominciato a formarmi e adesso sono fashion designer. Purtroppo non lavoro, per il momento, perché molto spesso le aziende hanno barriere architettoniche».

Chi sono i tuoi riferimenti nel mondo della moda?
R:« Sarebbe un elenco davvero lungo, ma mi limito ad elencarne solo alcuni: Dior, Gucci, Dolce & Gabbana».


Vincenza quali progetti bollono per il tuo prossimo futuro?
R:« In genere non mi piace progettare, colgo però tutte le opportunità, per me motivo di crescita personale e non solo. Ma voglio sicuramente mettermi in gioco».

Soprattutto che Vincenza vedi tra qualche anno?
R:« Non ne ho idea, ma spero lavorare nel settore moda».


 

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