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La Voce Grossa di… Annalisa Minetti (intervista): «La musica è un fuoco difficile da estinguere e in me arde come il primo giorno»


Nicola Ricchitelli - È tornata sulle scene musicali con l’ultimo singolo “Torno a Napoli“scritto con Laura Polverini e Marcello Balena, già in radio e disponibile in digitale (Studio63 / Pirames).

«Napoli è una città che mi ha sempre ispirato fiducia, mi sono sempre fidata di Napoli che mi ha dato la possibilità di sentirmi autonoma e forte, rispetto al mondo - afferma Annalisa Minetti – Napoli è una città dove la gente si preoccupa del prossimo con naturalezza, con grande istinto e quindi io come soggetto più fragile rispetto agli altri so di poter contare sempre su qualcuno; Napoli riesce a far questo con tutti, indistintamente. È una città spinta dalla passione che produce energia. A Napoli il sole sembra splendere di più e la magia artistica che si vive in ogni vicolo è uno spettacolo teatrale che si improvvisa in ogni momento tra le persone, come se tutti fossero attori di una grande sceneggiatura che raramente sbaglia nei ritmi e nelle dinamiche. “Torno a Napoli” perché poter tornare musicalmente in una città così forte artisticamente è il mio modo di dirle grazie per quello che mi ha donato quando ero una ragazza, grazie perciò che sta facendo per mio figlio che ci vive a Napoli (come dice la canzone) e grazie perché mi ha dato la possibilità di presentare il brano sul grande palco del concerto di Capodanno in Piazza del Plebiscito tra i napoletani che mi hanno accolta, come sempre, in maniera stupenda e quindi io “Torno a Napoli” perché mi fa stare bene».

Accogliamo sulle pagine de La Voce Grossa una delle più belle voci della musica italiana, una voce che ha fatto la storia della musica del nostro bel paese, diamo la benvenuta all’immenso talento di Annalisa Minetti.

Annalisa ti do innanzitutto la benvenuta sulle pagine del nostro giornale, come stai?
R: «Grazie per l’invito. Sto molto bene, sono carica come sempre».

Partiamo da “Torno a Napoli” il tuo ultimo singolo come mai questo bisogno di immergerti nelle atmosfere della città partenopea?
R: «Napoli è una città che mi ha sempre accolta e protetta sin da ragazza; è una città che mi affascina per il calore che sa trasmettere la sua gente e per questo senso di inclusione universale; se io fossi una città probabilmente sarei proprio Napoli».

Come nasce questo brano?
R: «Questo brano vuole essere un tributo alla bellezza di Napoli, quella che io riesco a percepire camminando tra le sue strade attraverso sapori, profumi, voci… L’occasione per riuscire a ringraziarla di tutto questo è stato proprio il concerto di Capodanno tenutosi in Piazza del Plebiscito con Arisa, i The Kolors e tanti altri. Volevo arrivare a questa occasione con un brano che avesse una forza comunicativa importante».


Soprattutto cosa vuole lasciare questo brano a chi lo ascolta?
R: «Chiunque ha ascoltato il pezzo mi ha detto che sembrava di fare una passeggiata tra i vicoli della città questo significa che il brano porta in sé l’atmosfera che si respira a Napoli, proprio ciò che io volevo. Trovo sia meraviglioso riuscire a far arrivare questo messaggio anche a chi non è napoletano; non a caso ci stiamo preparando per portare questo brano scritto da Laura Polverini anche all’estero».

Annalisa per una settimana come ogni anno l’Italia si ferma per Sanremo, cosa ti porti dentro delle tue partecipazioni al festival?
R: «Mi porto dentro l’incoscienza con cui ho affrontato il Sanremo del 98’ vincendo la categoria giovani e poi quella big a soli ventuno anni, con il desiderio di dimostrare a mio padre che avrei potuto vivere di e con questo lavoro. Da lì sono stata proiettata nel mondo dei “grandi” con tutti i pro e contro della popolarità. Delle altre partecipazioni al Festival mi piace ricordare che è stato Toto Cutugno a volermi al suo fianco. Toto per me rappresenta, al presente, un amico ed un mentore che mi ha permesso di farmi conoscere anche all’estero potendo calcare i più prestigiosi palchi mondiali. Posso solo che esprimere eterna riconoscenza per un artista immenso ed un uomo ancor più grande».

Cosa ha rappresentato il palco Ariston per te?
R: «Il palco dell’Ariston per me rappresenta il raggiungimento del sogno, poter vivere della mia musica. In molti dicono di non guardare o sapere nulla di Sanremo ma in realtà mentono. Tutti, anche di riflesso, sono legati in qualche modo a Sanremo. Sono molto grata al Festival, mi piacerebbe tornare in gara e magari un giorno riuscire anche a presentarlo. Un auspicio: sarebbe meraviglioso che nei Festival del futuro la musica e la melodia tornassero ad avere l’importanza che meritano».

Sei stata non solo artista musicale ma anche un affermata sportiva, cosa significa essere un atleta?
R: «Lo sport nella mia vita è stato salvifico al pari della musica portandomi a fissare obiettivi che ho sempre cercato di raggiungere attraverso duro allenamento e costanza, senza mai fermarmi; anche adesso mi sto allenando per tentare la qualificazione alle Paralimpiadi di Parigi 2024. Lo sport mi ha sempre dato forza e determinazione, facendomi sentire ancora più donna. Ritengo che lo sport non alleni soltanto il fisico ma anche e soprattutto la nostra forza di volontà».

È più difficile preparare un concerto o prepararsi per affrontare una gara sportiva?
R: «Credo che le difficoltà siano uguali e molto dipende dalla forza interiore dell’atleta/performer e dalla costanza. Un cantante dev’essere anche un atleta allenando la voce quotidianamente, riscaldandola prima di ogni esibizione e defatigandola al termine della performance; deve anche seguire un’alimentazione adeguata che la preservi nel tempo. La preparazione per uno sportivo è tutto così come lo è per un cantante professionista».

Quanto senti di aver dato alla musica e quanto senti essa abbia dato a te?
R: «La musica è un fuoco difficile da estinguere e in me arde come il primo giorno. Un amore immutato e durevole nel tempo che, come tutti i rapporti sentimentali, ogni tanto è stato travagliato e contrastato per poi rinascere ancora più forte come in questo periodo proprio grazie a “Torno a Napoli” e all’affetto della gente. Ci siamo date tanto io e lei (la musica)».

Annalisa quali progetti bollono in pentola per il prossimo futuro?
R: «Amo definirmi sempre in movimento e sempre pronta a cogliere nuove opportunità come quella di portare “Torno a Napoli” all’estero in una nuova versione in duetto con un noto performer tedesco».

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