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La Voce Grossa di…Marsica(intervista): «Napoli è quello che sono, per me Napoli è tutto…per me essere napoletana è motivo di vanto»




Nicola Ricchitelli – La voce di quest’oggi è un gradito ritorno, l’abbiamo conosciuta nell’oramai lontano 2019, ritorna sulle pagine de La Voce Grossa fresca del successo che ha fatto ballare Napoli e l’Italia tutta la scorsa estate con la ballad “T’Amo” :«… è stata una canzone che mi ha dato la possibilità di entrare in tante playlist editoriali, sono stata in classifica in “Viral 50 Italia” di Spotify per circa due mesi – tra il 20° e 23° posto – ed è stata una grande soddisfazione per me, perché credo che questa oramai è diventata una hit italiana a tutti gli effetti, è stata una canzone che mi ha fatta conoscere in tutta Italia e non solo».

Dallo scorso 26 gennaio tra l’altro è su tutte le piattaforme digitali e in rotazione radiofonica il nuovo singolo “'O SSAJE SOLO TU” (Mia nonna è più social di me / ADA Music Italy) un viaggio introspettivo dal sound contemporaneo tra i vicoli di Napoli, dove un amore corrisposto lascia spazio alle paure del poter perdere la persona amata.

Sulle pagine de La Voce Grossa diamo il bentornato all’artista partenopea Marsica.

Marsica bentornata sulle pagine del nostro giornale, come stai?
R:«Molto bene e vi ringrazio per questa chiacchierata».

“O’ SSAJE SOLO TU” il nuovo singolo in uscita tra qualche ora, sembra di capire che in qualche modo è quasi in antitesi al brano “T’amo”, in quest’ultimo c’è tutto la positività di un nuovo amore nel nuovo singolo si cantano paure e insicurezze di questo sentimento, che filo conduttore e diversità ci sono tra i due singoli?
R: «In realtà tra i due singoli non vi è molta differenza, sono due canzoni che raccontano l’amore, un amore felice, un amore corrisposto. In “T’amo” vi è un amore vissuto appieno, con spensieratezza, un amore che viene esternato al mondo che mi circonda. Nel mio ultimo singolo “O’ ssaje solo tu” invece canto la gioia di questo amore ma viene esternata anche la paura, quel pensiero negativo di perdere la persona di cui sei innamorata, però in entrambi i brani canto l’amore felice, l’amore corrisposto».


“T’amo” ti ha consacrato in qualche modo, tra i vicoli di Napoli quest’estate non si sentiva che Marsica, come hai vissuto questo successo?
R: «Non solo a Napoli “T’amo” è stata cantata, è stata una canzone che mi ha dato la possibilità di entrare in tante playlist editoriali, sono stata in classifica in “Viral 50 Italia” di Spotify per circa due mesi – tra il 20° e 23° posto – ed è stata una grande soddisfazione per me, perché credo che questa oramai è diventata una hit italiana a tutti gli effetti, è stata una canzone che mi ha fatta conoscere in tutta Italia e non solo. Chiaramene ho vissuto il tutto con tanta felicità ma sempre tenendo i piedi per terra, sempre con l’atteggiamento di chi si deve rimboccare le maniche e lavorare sempre a nuovi progetti, e con la consapevolezza che confermarsi è sempre difficile».

Te lo aspettavi?
R: «Sinceramente no anche se ci speravo, una speranza che in realtà poi c’è dietro ogni singolo che pubblico fondamentalmente, però un successo di questa portata sinceramente non me lo aspettavo, finalmente è arrivato il pezzo che in qualche modo mi ha fatto conoscere e spero che non sia l’unico».



Cos’è per te Napoli?
R: «Napoli per me non è solo la mia città, Napoli è quello che sono ed è per me motivo di vanto. Napoli è una città straordinaria – e non lo dico perché sono napoletana – Napoli non la cambierei con nessun’altra città al mondo, sono tifosa della mia città – non solo sportivamente parlando - sono tifosa della mia gente, sono felice quando qualcuno della mia città riesce a raggiungere traguardi importanti, per me Napoli è tutto, per me essere napoletana è motivo di vanto».



Marsica vi è tra i tuoi progetti la possibilità di abbandonare la lingua napoletana e quindi un progetto musicale un po' più pop?
R:«Assolutamente no, non riuscirei ad immaginare la mia musica in una lingua diversa da quella napoletana, i miei testi sono al 100% napoletani, questo perché è una lingua che mi rappresenta, in passato vi sono stati progetti musicali in lingua italiana, sono entrata anche tra i sessanta finalisti di Sanremo nel 2015, riconosco che la lingua napoletana un po' tende a limitarti, a circoscriverti, però proprio la partecipazione di Geolier al festival di Sanremo è la dimostrazione che la nostra musica può avere un suo posto nel panorama musicale italiano».

Come mai la musica napoletana pur vantando numeri importanti trova poco spazio in manifestazioni come il festival di Sanremo ad esempio?
R: «E’ vero, sicuramente uno dei motivi può essere legato alla lingua che può essere non compresa da tutti, anche se secondo me c’è un po' una sorta di classismo ma anche un pregiudizio, per molti la musica napoletana ha poco valore forse, nelle parole di tanti c’è apprezzamento nei fatti poi non vi è riscontro. Con Geolier si è aperto un piccolo varco in tal senso però sarebbe bello se ogni anno a Sanremo ci fosse un rappresentante della musica napoletana, visto che nel panorama musicale napoletano ci sono molti artisti degni di calcare quel palco».

In quali progetti ti vedremo impegnata nei prossimi mesi?
R:«Nei prossimi mesi ci saranno l’uscita di altri singoli ma soprattutto sto lavorando al nuovo disco, quindi speriamo bene».

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