La Voce Grossa di…Nicole Tamma(intervista):«Con "Ecchecalcio" raccontiamo il calcio e l’amore dei baresi verso il Bari Calcio»
L’ospite o forse è meglio dire la voce di quest’oggi arriva in qualche modo dal canale 519 di Sky – e canale 16 del digitale terrestre – dove con la trasmissione "Ecchecalcio" racconto il mondo del calcio ed in particolare l’universo biancorosso del Bari calcio: «… è difficile mantenere la professionalità e soprattutto essere “sportiva “…Avendo questa vetrina al momento ho avuto la possibilità di conoscerli personalmente i “galletti “o comunque ho conosciuto meglio alcuni di loro…ho percepito tanta “fame” e buoni propositi».
Accogliamo sulle pagine de La Voce Grossa quest’oggi Nicole Tamma.
Nicole ti dò innanzitutto la benvenuta sulle pagine del nostro giornale, come stai?
R: «Bene e grazie per questo invito»
Dire Nicole Antonella Tamma significa dire "Ecchecalcio" sul canale 16 e sul canale 519 di Sky, toglimi una curiosità resiste ancora il retaggio circa la donna che non può capire di calcio?
R: «Una considerazione del genere la ritengo una forma di auto offesa. Mi sembra un discorso ignorante e spero che ci sia ancora poca gente che abbia voglia di auto considerarsi a questi livelli. Posso capire un discorso sui gusti…infatti a non tutti gli uomini piace vestire di rosa, ma capire un argomento è diverso, io nei miei studi ho imparato argomenti più difficili sinceramente».
Fino al momento in cui prendevi le redini della conduzione di questo programma qual era il tuo rapporto con il mondo del calcio?
R: «Dico solamente che con una partita sullo schermo a casa di amici solitamente sono l’unica donna seduta con gli altri ragazzi. Appunto sono gusti e a me piace da morire il calcio, è uno sport che mi coinvolge tanto emotivamente, a livello di informazione personale ci studio sopra! Sono collegata su ogni app e sito inerente alla questione calciomercato, a volte temo che qualcuno veda sul mio telefono che sto leggendo qualche articolo di giornale come mio solito, e prima della partita ovviamente il quotidiano per bagaglio e curiosità personale, anche i miei studi sono orientati a questo».
Dire "Ecchecalcio" significa dire Bari visto che andate in onda durante le partite dei biancorossi, cosa trasmettono questi colori a te che sei dall'altra parte della barricata?
R: «La parte difficile è mantenere la professionalità e soprattutto essere “sportiva “, ovviamente possiamo esultare perché va anche a favore della trasmissione e far arrivare gioia a casa perché insomma i tifosi ci guardano per quello, i commenti soggettivi e più colorati li lascio agli ospiti che sanno quello che dicono e sanno che io rivolgo a loro anche domande provocatorie in modo che possano dire quello che penso io, la conduzione è così».
Nicole secondo te arriverà il giorno che rivedremo i "galletti" nella massima serie italiana?
R: «Avendo questa vetrina al momento ho avuto la possibilità di conoscerli personalmente i “galletti “o comunque ho conosciuto meglio alcuni di loro…ho percepito tanta “fame” e buoni propositi, alla fine sono loro che possono dire più di noi tifosi, io sono molto positiva, ma anche tanto scaramantica, quindi mi pesa dire che sto vedendo un inizio anno migliore rispetto al girone di andata, sicuramente anche qualche new entry che sta facendo il suo».
Quale il tuo rapporto con i tifosi e cosa non ti piace del mondo del tifo?
R: «Con i tifosi ora riesco ad avere un rapporto ancora più vicino, chiedono spesso il mio pensiero, si sfogano con me, mi seguono in trasmissione, ovviamente i tifosi che io conosco vivono l’appartenenza alla propria squadra al massimo ma rispettando sempre il prossimo com’è giusto che sia, l’aspetto che mi delude del tifo è quello delle risse negli stadi: molte partite finiscono con episodi di violenza, sia tra tifosi che nei confronti di chi gioca e di chi arbitra la partita. Anche i casi di razzismo, espressi con cartelloni offensivi e fischi rivolti ai giocatori e tutto questo rovina la festa».
In generale cosa non ti piace del mondo del calcio?
R:«In primis mi dà fastidio l’arroganza di alcuni giocatori - per fortuna non di tutti - ma quella dà fastidio un po’ sempre, quando paghiamo un calciatore quasi come se fosse un eroe che debba salvare l’umanità intera come minimo ci si aspetta un po’ di sana umiltà e riconoscenza, non arroganza, capisco che l’umiltà è un dono che molti dicono di avere ma in pochi hanno, quando poi un vigile del fuoco o un infermiere o un medico potrebbero davvero ritenersi degli eroi come tali e non si atteggiano mai, ecco poi perché quando si ascoltano casi di scommesse illegali e poi per ultimo ma non per importanza quando si sentono casi di doping resto delusa, alla fine i giocatori vengono pagati per fare gli atleti, è il loro unico dovere e dovrebbe anche essere la loro qualità principale, perché ricorrere al doping?».
Hai avuto molteplici esperienze in ambito televisivo, quali sono le tue ambizioni per il futuro?
R: «Io sono una ragazza molto ambiziosa e questa cosa non ti permette a volte di cogliere quanta strada tu abbia già fatto e di dove ti trovi, penso però che non mi passerà mai, la mia ambizione è semplicemente essere felice nel fare ciò che faccio come lo è stato fino ad ora. Magari facendo ciò che per caso, destino o capacità, mi è riuscito fino a questo momento sarebbe bello ma non mi spingo nel dire altro perché la vita ti sorprende in qualsiasi modo e sono aperta a tutto».
Aldilà dell'ambito sportivo quali in quali vesti ti vedresti meglio televisivamente parlando?
R: «Io dico che alla fine non è il luogo ma l’abito che indossi con cui entri in quel luogo, se ti sei cucito per anni un “abito “con quello ci rimani, ognuno ha il proprio abito indipendentemente dal contesto, è sempre quello! Sicuramente anche in altri programmi con un altro ruolo un po’ da protagonista, non amo stare al margine e mi riesce male... anche per quello ci vogliono delle capacità. Io sono portata per avere i miei spazi, ma ripeto per ora sono molto concentrata sull’ambito sportivo, poi chi lo sa…».