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La Voce Grossa di…Silvia Mezzanotte(intervista): «I Matia Bazar? Sono per me un tatuaggio sul cuore…»


Nicola Ricchitelli – Una delle più belle voci del panorama musicale italiano, una carriera lunga più di trent’anni che vede l’alba sul palco del Festival di Sanremo nel 1990 fino ad arrivare alla chiamata di Giancarlo Golzi nel 1999 per sostituire Laura Valente voce per circa un decennio di una delle band più iconiche del nostro Bel Paese, i Matia Bazar: «…una università sia sotto il profilo umano che artistico. Infatti ancora oggi, sono per me un tatuaggio sul cuore».

Con la band genovese prenderà parte a tre Festival di Sanremo – 2000, 2001 e 2002 quest’ultimo lo vinceranno con il brano “Canzone d’amore” – poi un primo addio nel 2004 e il ritorno nel 2010 fino al definitivo addio nel 2015: «… nel 2015 è venuto a mancare Giancarlo Golzi, leader e batterista storico del gruppo, cui ero legata da una amicizia fraterna. Dopo la sua scomparsa io non mi sono più ritrovata nella formazione rimasta ed ho deciso di intraprendere il mio cammino da sola».

Ma i Matia Bazar continuano ad essere presenti nei suoi progetti artistici, accogliamo quest’oggi la voce di Silvia Mezzanotte.

Silvia benvenuta sulle pagine del nostro giornale, come stai innanzitutto?
R: «Sto molto bene grazie».

Incomincerei questa chiacchierata con “40 anni di Vacanze Romane “progetto che stai portando nei vari teatri italiani - con Carlo Marale - per raccontare la vostra storia nei Matia bazar, innanzitutto da dove nasce questa esigenza di raccontare quegli anni lì?
R:« Nasce dalla volontà di raccontare le nostre carriere vissute in tempi diversi nel mondo Matia Bazar. È un processo insolito, direi unico nel panorama musicale italiano: io e Carlo abbiamo vissuto epoche Matia Bazar molto diverse, ma quando in modo casuale abbiamo cantato insieme per la prima volta, abbiamo scoperto un'affinità che sa di magia. Al punto che un po' ce la siamo presi con il destino per non averci fatto incontrare insieme su quel palco... Abbiamo pensato che quello che non può fare il destino possa farlo l'uomo ed eccoci qui a raccontare 40 anni di grandi successi quasi integralmente scritti da Carlo per tutto ciò che riguarda il periodo Antonella, uniti agli anni 2000, da “Brivido caldo” a “Messaggio d’amore”. Poi l'anno scorso cadeva il 40° compleanno di “Vacanze romane”, e ci è sembrata l'occasione giusta per festeggiare questo brano con una nostra riedizione in acustico e con un tour che continua anche quest'anno».

Cosa hanno rappresentato i Matia Bazar per la tua carriera e per la tua vita?
R: «Una università sia sotto il profilo umano che artistico. Infatti ancora oggi, sono per me un tatuaggio sul cuore».

E Silvia Mezzanottte? Cosa è stata per i Matia Bazar?
R: «Sai che devo riflettere su questa domanda...di solito sono gli altri a dare una definizione sul mio ruolo. Direi che sono stata la voce Matia degli anni duemila, capace di traghettare quel mondo musicale rispettandone il passato ma con una nuova lettura più contemporanea».


Cosa ha rappresentato la musica dei Matia Bazar per la musica italiana?
R:« La risposta è molto semplice, basta accendere la TV per rendersi conto che la musica Matia è talmente potente da essere utilizzata ancora oggi nelle versioni originali da aziende famosissime per i loro spot, da "Solo tu" per Euronics a "C'è tutto un mondo intorno" per una nota marca di vini, a "Per un'ora d'amore" per i baci Perugina firmati Dolce e Gabbana, fino a "Ti sento" che in questo momento è utilizzata per la Lancia e contemporaneamente ballata nelle discoteche di tutto il mondo grazie al remix di Bob Sinclair. Tutti brani scritti da Carlo Marrale».

Quando si parla dei Matia Bazar si tende ad avere come riferimento e quindi di lì parte il confronto con Antonella Ruggiero, tu come hai vissuto nel momento del tuo ingresso nella band tutto questo?
R: «Con una leggera incoscienza ma anche con la consapevolezza di poter fare la mia parte. Accanto a me Piero Cassano e Giancarlo Golzi mi hanno dato forza, energia e fiducia».

Ad un certo punto perché le strade di Silvia Mezzanotte e dei Matia Bazar si dividono?
R: «Purtroppo nel 2015 è venuto a mancare Giancarlo Golzi, leader e batterista storico del gruppo, cui ero legata da una amicizia fraterna. Dopo la sua scomparsa io non mi sono più ritrovata nella formazione rimasta ed ho deciso di intraprendere il mio cammino da sola. Nel 2019 io e Carlo Marrale ci siamo incontrati e con lui è nata la voglia di raccontare la nostra storia».


Oltre al progetto sopracitato vi è “Vorrei che fosse amore” che partirà al Teatro Pacini di Pescia il prossimo 13 aprile, quale il cuore di questo progetto teatrale?
R: «Ho deciso di celebrare una delle icone italiane più importanti del nostro paese, Mina. Attraverso tutte le sue canzoni più celebri racconteremo una storia molto particolare, che nasce proprio durante l'ultimo concerto di Mina 45 anni fa alla Bussola di Viareggio. Con me sul palco oltre ai due attori protagonisti di questa storia d’amore (Beatrice Baldaccini e Gabriele Colferai) una meravigliosa orchestra formata da 10 donne "Ensemble Le Muse" dirette dal maestro Andrea Albertini. Una nuova sfida per me, che nasce dalla volontà di omaggiare questa artista per tutto ciò che rappresenta, sia sotto il profilo umano che professionale».

Silvia qual è il tuo rapporto con il teatro?
R: «È magico. È un luogo quasi spirituale nel quale si intrecciano le energie e le emozioni di spettatori e artisti».

Quali progetti bollono in pentola per il prossimo futuro?
R: «Oltre quelli di cui abbiamo parlato è in uscita per l'8 marzo un cd dedicato alle donne: si chiama “LE MIE REGINE”. È un progetto che viaggia in teatro con me da molti anni, ma stavolta ho deciso di inciderlo avvalendomi della collaborazione dell’Orchestra Sinfonica della Calabria diretta dal mio amico Maestro Filippo Arlia, su arrangiamenti del Maestro Giuseppe de Fazio. Le mie regine sono le grandi icone femminili del mio passato che mi hanno permesso di trasformare le mie fragilità in punti di forza attraverso il loro esempio e la loro carriera. Sono Mina, Mia Martini, Ella Fitzgerald, Liza Minnelli, Vanoni, Marylin Monroe, Antonella Ruggiero e tante altre. È un album che mi racconta a tutto tondo, ma racconta soprattutto le tante sfaccettature dell'universo femminile».

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