La Voce Grossa di…Benedetta Danna(intervista): «Il Porno? Non mi ritrovavo più in quel mondo…»
Nicola Ricchitelli – Questa è la voce di una storia che ha un’andata e un ritorno, è la storia di un ex impiegata di banca che negli anni del Covid si iscrive ad Onlyfans:«….dentro di me covava sempre il sogno di andare oltre, anche per la mia passione sin da piccola della filmografia di Tinto Brass, così, quando sono arrivate le prime lettere ammonitorie da parte della banca e nel frattempo mi hanno proposto di girare il mio primo film hard “LA BANCARIA”, decisi di accettare».
Poi la svolta qualche mese fa quando annuncia il suo ritiro dall'industria pornografica, dichiarando di non riconoscersi più in quel mondo e criticando la banalizzazione del settore. Successivamente, è stata protagonista del docufilm "Verità Nuda", diretto da Sandro Lazzerini, che racconta la sua vita e le sue esperienze personali. Il documentario è disponibile su piattaforme di streaming come Amazon Prime Video.
Sulle pagine de La Voce Grossa, Serena Benedetta Danna.
La tua storia viene alla ribalta qualche anno fa, il lavoro in banca da una parte, attrice di film per adulti dall’altra, cosa ti spinge ad un certo punto ad intraprendere un percorso parallelo nell’intrattenimento per adulti?
R: «Bennygreen nasce psicologicamente negli anni, attraverso un lavoro su me stessa di introspezione e analisi dei miei bisogni e capacità e la mia voglia di dire al mondo che odio i pregiudizi e vedo la nudità come naturale. Ho cominciato con gli shooting fotografici dapprima vestita ma, essendo molto vanitosa e narcisista, ho provato a posare nel tempo anche nuda. Qualche fotografo mi ha fatto pensare alla possibilità di esibirmi anche nei locali lap dance, data anche la mia passione per il ballo. Ho conosciuto un agente di spettacolo che mi ha così introdotto nel mondo dei locali per adulti».
In parallelo come si concilia con il lavoro in banca?
R: «In banca venivo continuamente ricercata dai miei colleghi, durante il Covid, avendo molto tempo a disposizione a casa, decido di iscrivermi su Onlyfans, in modo da poter dar anche a loro la possibilità di potermi ammirare “NUDA”. Così abbonandosi, erano liberi di guardare anche le foto dei miei shooting, e mi facevano ogni tipo di proposta oscena da realizzare in bagno o a casa con la moglie, o in hotel…beh questa cosa mi ha spinto a dare una mano alla realizzazione dei loro sogni mettendomi in gioco in prima persona come attrice hard, dando la possibilità di vedermi anche in azione. Dentro di me covava sempre il sogno di andare oltre, anche per la mia passione sin da piccola della filmografia di Tinto Brass, così, quando sono arrivate le prime lettere ammonitorie da parte della banca e nel frattempo mi hanno proposto di girare il mio primo film hard “LA BANCARIA”, decisi di accettare».
Come hai vissuto il momento del licenziamento? Ti aspettavi una reazione del genere da parte della banca?
R: «In realtà non pensavo arrivassero a ciò anche perché il mio lavoro in filiale l’ho sempre fatto correttamente e professionalmente, senza mai dare adito a pensieri strani, anzi venivo pure rimproverata per l’essere troppo distaccata dai clienti».
Hai ricevuto supporto da colleghi o amici dopo il licenziamento?
R: «Assolutamente no, anzi tutti hanno preso le distanze come se fossi un qualcosa da tenere lontana perché portatrice di vergogna. Gli uomini mi scrivevano in privato manifestando la loro stima e solidarietà, ma sempre nascondendosi per vergogna, le donne invece assenti e come se avessero ottenuto un premio per l’allontanamento della tentatrice, tale mi ritenevano per i loro uomini, senza capire che non ero io a cercarli ma loro in privato».
Quali sono stati i momenti più significativi della tua carriera nel cinema per adulti?
R: «“LA BANCARIA”, è stata mi ha aperto la porta a questo mondo, infatti hanno iniziato subito a chiamarmi vari registri e produttori del settore. Ho così lavorato con Andi Casanova, con Rocco Siffredi, Luca Ferrero, Pinko. Nel frattempo ho iniziato anche ad autoprodurmi, aprendo una mia pagina personale dove è possibile trovare scene inedite, appunto da me prodotte, e girate con diversi attori e attrici famosi del settore, girando sia in Italia che all’estero».
Poi qualche mese fa annunci il tuo ritiro. Cosa ti ha spinto a prendere questa decisione?
R: «Sono una donna trasgressiva e narcisista per definizione, da sempre attratta dall’esteta, un anno fa mi sono resa conto di essere pronta, ancora una volta, a cambiare rotta con il coraggio e la determinazione di una donna, per le altre donne, che da sempre non ha avuto paura delle sue scelte seppur, in alcuni casi, con sofferenza e pagandone le conseguenze sulla propria pelle. Non mi ritrovavo più in quel mondo, nel giro di un paio di anni anch’esso si è evoluto in un modo del tutto estraneo alle mie idee di adult entertainment».
Hai parlato di un settore diventato un "discount". Cosa intendi esattamente?
R: «Mi riferisco al fatto che oggi non ci sono più gli “Attori” che lo fanno come mestiere, quelli sono rimasti davvero pochi, e ne è testimonianza il fatto che dopo la mia decisione ufficiale di abbandonare questo mondo, stanno seguendo a ruota diverse mie “EX” colleghe. Chiunque si improvvisa attore hard, con la conseguenza della scarsa professionalità e soprattutto del rischio di prendere anche malattie. Noi attori ci facevamo i controlli medici e le analisi ogni 15 giorni, questi pseudo attori non fanno nulla».
Hai raccontato il tuo professionale nel documentario “verità nuda” perché hai sentito l’esigenza di raccontarlo?
R: «Ho deciso di raccontarmi attraverso un documentario perché l’evoluzione della mia vita me lo ha quasi imposto, o meglio, perché in un certo senso lo dovevo a me stessa. In questo documentario voglio che le persone conoscano la vera Benny… quella Benny che attraverso il dolore psicologico provato e con il quale sono venuta spesso a patti nella mia vita è riuscita a trovare l’affermazione di sé stessa senza nascondersi, senza falsi perbenismi che non mi sono mai appartenuti e per i quali sono da sempre stata in conflitto anche con figure importanti come quella di mia madre. Voglio invece raccontare la donna dai sentimenti profondi, delle scelte drastiche e coraggiose che ho fatto pur sapendo che non sarebbe stato facile né semplice farle, le mie battaglie contro gli uomini che mi usavano e giudicavano senza averne diritto alcuno, la mia ribellione verso la falsità dei finti costumi e la rinascita della libertà mia personale, l’amore per i miei figli, per i miei animali, per la mia vita, la scelta di metterci sempre la faccia pur facendo la sex worker”».
Chi è Serena Danna oggi?
R: «SERENA non c’è più, oggi c’è BENEDETTA. Serena rappresenta il mio passato, Benedetta è il presente ed il futuro. Benedetta è una donna che si è fatta da sola, che ama anche stare a casa con i propri figli ed i propri gatti, che vuole essere conosciuta non solo per l’aspetto esteriore ma anche per quello interiore, ho tanto da dire e tanto da re».
Guardandoti indietro vi è qualcosa che non rifaresti?
R: «Non rinnego nulla del mio passato, forse unica cosa che non farei è andare a lavorare in banca».
Cosa c’è nel tuo futuro?
R: «Sto studiando recitazione, ho partecipato ad un film, è stata pubblicata la mia Autobiografia “VERITA’ NUDA” su Amazon Prime, sto recitando per una serie TV, e non nascondo la voglia di partecipare ad un reality dove possa avere la possibilità di mettere in gioco la mia diplomazia e mostrare il carattere di una donna, soprattutto quando questa ha dovuto lavorare in un ambiente bigotto e maschilista. Mi sto cimentando pure nella musica, ma questo è un gioco che mi diverte».