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La Voce Grossa di…Emilia Boseica(intervista): «L’amore per il Torino? Un colpo di fulmine…»


Nicola Ricchitelli – La voce che vi raccontiamo in questa intervista ha il cuore granata, modella ma anche influencer, volto televisivo ma anche presentatrice: «… ho avuto letteralmente un colpo di fulmine col Toro. Dico sempre di non aver avuto il “Grande Amore” in termini sentimentali, e per questo mi piace pensare che lo sia il Toro».

Di origine rumena, arriva in Italia all’età di sei anni, ed è proprio il suo padre adottivo a trasmettergli l’amore per la maglia del Toro: «… essere del Toro è dura. Sai già che avrai più dolori che gioie nella tua vita da tifoso. Però dall’altro lato, quelle poche che hai, te le godi appieno».

Accogliamo sulle pagine de La Voce Grossa, Emilia Boseica.

Emilia benvenuta nel nostro spazio dedicato alle interviste, come stai?
R: «Abbastanza bene grazie, sempre operativa e presa da mille cose ma va bene così».

Andiamo al dunque, inizierei questa chiacchierata da un colore, il granata, cosa rappresenta per te?
R: «L’amore della mia vita. Il mio amore più grande. Passione. Ho avuto letteralmente un colpo di fulmine col Toro. Dico sempre di non aver avuto il “Grande Amore” in termini sentimentali, e per questo mi piace pensare che lo sia il Toro».

Che significa essere tifosi del “Toro” oggi?
R: «Essere del Toro è dura. Sai già che avrai più dolori che gioie nella tua vita da tifoso. Però dall’altro lato, quelle poche che hai, te le godi appieno. Io tra l’altro sono nata, soprattutto come tifosa, in un periodo di ancora meno gioie. Mi ero innamorata del Toro quando eravamo in serie B con Lerda e non raggiungemmo nemmeno i playoff; quindi dal 2011 ad oggi le gioie forse si contano sulle dita di una mano…Oggi devi combattere con dei colossi poiché il calcio è cambiato. Nel nostro caso a maggior ragione perché questi anni in cui abbiamo navigato nel limbo, senza ambizioni, ha fatto disinnamorare molti tifosi, soprattutto quelli che hanno vissuto altre epoche. Speriamo in un cambiamento perché anche noi meritiamo di vivere certe emozioni».


Qual è stata la partita più emozionante che hai vissuto da tifosa granata?
R: «Ve ne cito qualcuna. Una sconfitta a me ha segnato in maniera importante: Toro - Padova 0-2 con Lerda in panchina, Maggio 2011. Avevo preso così male quella sconfitta che capì quanto il Toro fosse diventato importante per me. Pure mio papà lo capì, tanto che mi propose di abbonarci dalla stagione successiva e fino ad oggi sempre cosi è stato. Non posso non citare la rimonta di Toro - Genoa, l’anno con Venura, quando Cerci e Immobile fecero impazzire tutto lo stadio. Naturalmente l’unico derby vinto anche (purtroppo), con Darmian e Quagliarella che rimontarono. Una partita storica che invece purtroppo non ho vissuto allo stadio (e penso sia il mio rimpianto da tifosa più grande) è l’impresa al San Memes contro il Bilbao. Notti come quelle rimangono nella storia e nel cuore. Pagherei oro per tornare indietro e riviverla…».


Da tifosa a opinionista e influencer nel mondo del calcio, come avviene questo passaggio?
R: «Molto casualmente. Durante il semi lockdown dei miei amici Youtuber avevano creato un canale, “I fuorigioco”, in cui facevano le live. Inizialmente andavo come ospite, dopodiché sono piaciuta al pubblico e loro sapevano che io ho l’ambizione di fare la presentatrice così mi hanno dato questo ruolo. La gente a quel punto ha iniziato a seguirmi anche sui miei canali personali e quindi dovevo condividere con loro ciò che li aveva spinti a seguirmi. Ho conosciuto moltissime persone grazie ai social e grazie alla passione condivisa per il calcio. Molte di queste sono diventate una parte importantissima della mia vita. Sono cresciuta poi con i numeri anche grazie a collaborazioni varie e soprattutto rendendomi attiva. Ho una community piccola ma fidelizzata di cui vado fiera».

Di lì in poi sei impegnata in diversi format, il più famoso "Una bionda nel pallone" il quale ha avuto molto successo. Ti aspettavi questa crescita?
R: «Sinceramente no, ma sono molto orgogliosa dei miei “fanciulli”. “Una bionda nel pallone” è il mio canale YouTube dove condivido la mia versione da stadio. Paradossalmente l’ho sempre vista come una cosa più “riservata”, tanto che non ho mai pubblicizzato troppo il mio canale YouTube sulle mie altre piattaforme. E nonostante questo sono felice del seguito. Questo progetto è iniziato per caso: tanti anni fa avevo aperto il canale perché una pagina del Toro mi aveva proposto di fare il commento post partita. Poi la cosa è andata scemando dopo poco quindi ha avuto un periodo lunghissimo di inattività. Dopo la svolta con “I Fuorigioco” ho capito effettivamente l’importanza e la forza delle piattaforme online e quindi ho voluto sfruttarle anche io».


Come scegli gli argomenti da trattare nei tuoi contenuti calcistici?
R: «Mi sono chiesta da dove potessi partire e mi sono risposta “Giocando in casa”. Quindi qual era la cosa che facevo sempre? Andare allo stadio. Così ho deciso di provare a portare - un po’ a caso - la mia versione da stadio e ha avuto molto successo. Sono tre stagioni che ormai giro l’Italia in lungo e in largo per seguire il Toro. Non ci guadagno nulla, faccio davvero tutto per passione e ammetto che sono stati anche fatti dei sacrifici. La prima stagione è stata pazzesca! A livello umano ed emotivo mi ha dato moltissimo. Nelle due successive qualcosa è cambiato: ho fatto delle rinunce…delle volte lavoravo nella stessa giornata, e ahimè per pagarmi le trasferte successive, mi toccava lavorare».

Come speri evolva il tuo percorso professionale in futuro?
R: «Il mio sogno nel cassetto è diventare la presentatrice di un programma calcistico televisivo molto importante. Purtroppo non è una strada facile e oggi forse c’è anche più concorrenza. Io continuerò a far leva sulle mie qualità e nel mentre approfondirò anche il percorso social, che oggi è una bella vetrina. Spero di riuscire a realizzare il mio sogno il prima possibile. Farò di tutto per farlo».

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