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La Voce Grossa di…Eleonora Minetti(intervista): «”Zona Minetti” è la mia zona… uno spazio dove il tifoso può essere sé stesso»


Nicola Ricchitelli – La voce di quest’oggi arriva da Alessandria, la sua è una delle nuove voci del panorama sportivo italiano. Appassionata di calcio fin da bambina, ha trasformato il suo entusiasmo in un percorso professionale, collaborando con piattaforme e redazioni come Newsmilanlive e partecipando a rubriche e trasmissioni sportive, oggi è alla conduzione - tutti i sabati - di “Calcissimo”, un programma in diretta su TopCalcio24 (Telelombardia)».

Conosciuta anche per il suo stile diretto e coinvolgente, ha ideato e condotto il format “Zona Minetti”, spazio in cui commenta l’attualità calcistica e dà voce ai tanti tifosi presenti sugli spalti la domenica: «… è appunto la mia zona, uno spazio dove si parla di calcio e allo stesso modo dà la possibilità al tifoso di essere sé stesso».

Sulle pagine de La Voce Grossa accogliamo la voce di Eleonora Minetti.

Quando e come hai capito che il giornalismo sportivo sarebbe stato il tuo percorso…vi è una figura che ti ha ispirata in modo particolare??
R: «Il calcio è entrato nella mia vita fin da piccola… infatti guardavo la nazionale con i miei nonni, talvolta andavo a vedere le partite allo stadio della mia piccola città (Alessandria, Piemonte). Crescendo mio nonno è venuto a mancare ed è come se questa passione avesse avuto un impulso. Qualcosa mi diceva di buttarmi e provare a farmi strada con il mondo del giornalismo. Oggi percorro felicemente quello che la vita offre, cercando di fare di tutto per portare avanti quello che è il mio sogno, non solo per me ma anche per mio nonno».

Essere tifosa del Milan ti aiuta o ti mette più pressione quando parli della tua squadra del cuore?
R: «A casa tutti amano il Milan. È una squadra gloriosa e per sempre lo sarà, la storia non la cancella nessuno. Simpatizzo il Milan ma analizzo e parlo delle altre squadre in modo oggettivo. Niente mi mette pressione, solo il tempo che passa imperterrito».


Qual è stata la tua prima esperienza “ufficiale” da giornalista o conduttrice, e come l’hai vissuta?
R: «Ho iniziato a farmi strada nel giornalismo scrivendo per la testata di Marco Barzaghi, noto giornalista di Sport Mediaset a soli 18 anni. Ho fatto una breve esperienza nel mondo della radio: sono stata ospite a Rtl102.5. Oggi ho 21 anni e conduco tutti i sabati “Calcissimo”, un programma in diretta su TopCalcio24 (Telelombardia)».

Ti senti più a tuo agio davanti a una telecamera in uno studio televisivo o creando contenuti digitali per i social?
R: «Amo stare sotto ai riflettori. Allo stadio faccio le interviste e mi diverto a conoscere realtà (ogni tanto) diverse dalle mie».

Puoi raccontarci meglio cos’è e cosa rappresenta per te “Zona Minetti”?
R: «”Zona Minetti” è un mio format pensato interamente da me, ho pensato a delle interviste un po' diverse da quelle che facevano altri creator…”Zona Minetti” è appunto la mia zona, uno spazio dove si parla di calcio e allo stesso modo dà la possibilità al tifoso di essere sé stesso».

Qual è la difficoltà più grande che hai incontrato finora nel farti spazio in un ambiente spesso dominato da uomini?
R: «Da sempre il calcio è stato un mondo dove la presenza maschile era dominante, anche se le cose negli ultimi tempi stanno cambiando. Diciamo che molti vedono la presenza della donna nel mondo del calcio come un fattore egocentrico da parte di quest’ultima, a molti sfugge il fatto che molte ragazze sono in realtà appassionate di calcio e che la loro preparazione è reale. La cosa che mi ha fatto sempre spaventato in realtà è stata quella di vedere le stesse donne mettere i bastoni tra le ruote, cercando di oscurare le colleghe, noi donne dovremmo essere un'unica forza anziché farci competizione tra di noi».

Dove ti immagini tra cinque anni: più in TV, in radio, sul web o magari a bordo campo come inviata?
R: «Spero di continuare questo percorso anche nei prossimi anni, di accrescere le mie esperienze e perché no, fare anche esperienze di bordocampista».

Ricevi più incoraggiamenti o critiche dal pubblico? E come gestisci i commenti negativi?
R: «Diciamo che non sono solita ricevere commenti negativi, bensì critiche costruttive. Questo mi dà tanta forza, significa che il mio percorso procede nella direzione giusta».

Che messaggio daresti a chi sogna di entrare nel mondo del giornalismo sportivo come te?
R: «Non bisogna mai mollare, lavorare molto su se stessi, essere creativi e distinguersi da altri prodotti presenti sui social. La creatività ti porta a raggiungere obiettivi che altri devono ancora raggiungere».

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