Header Ads

La Voce Grossa di…Isotta Tom:«Viviamo piu' nel virtuale che nel reale»


Piero Chimenti - Ospite della Voce Grossa, Isotta Tom. La giovanissima cantante, che ha iniziato a scrivere canzoni dall'età di 16 anni, torna al grande pubblico con Genio, il nuovo singolo, che con ironia invita tutti a vivere più la vita reale che quella virtuale. Del suo rapporto con la musica e dell'ironia del suo nuovo singolo, Isotta ci racconta nelle nostre pagine:

Il 20 gennaio è stato pubblicato il tuo singolo Genio: di cosa parla questo pezzo?
R:«“Genio” è una canzone provocatoria in senso buono: viviamo più nel virtuale che nel reale con l’illusione di guadagnarci… ma come passiamo il nostro tempo? Ci guardiamo ancora per strada, ricercandoci? Ci divertiamo davvero come sembra?».

La parte del testo che più di tutto mette a fuoco il concetto?
R:«C’è una parte di testo che recita: “Ed io, povero criceto, che non mi alzo, mangio e guardo il cielo, vorrei pensare a rinnovare il mondo, piantando nel giardino un sogno… vedo invece il mondo crollare sotto il segno di un divertimento mondiale, un digitare virtuale, che sembra sempre più reale”».

Quindi cosa vuole lasciare questo pezzo?
R:«“Genio” dunque dà un abbraccio a chi si sente fuori dall’estrema digitalizzazione in cui viviamo e a chi non vuole rincorrere i numeri; vuole porre l’accento sulla “fantasia”, che non è altro che la nostra intima capacità di generare nuove immagini e nuovi linguaggi. Mi piace pensare, inoltre, che il lavoro di un'artista sia ben altro dal dover pensare al numero di followers raggiunti, che saranno poi una conseguenza di un lavoro e di una ricerca artistica e non la premessa per una futura carriera».

Hai iniziato la tua carriera artistica a 16 anni. Quando hai capito che la musica sarebbe stata la tua 'strada'?
R:«La musica mi fa stare bene, l’ho sempre cercata e quando non avevo le forze è sempre venuta lei da me! Lavorare con la voce tutti i giorni comporta sicuramente dei sacrifici, ma la voce per me è identità e cantare significa espandermi e diventare un tutt’uno con ciò che di più profondo provo… quindi è un do ut des che mi fa proseguire».


Quando hai iniziato a scrivere canzoni?
R:«In adolescenza… scrivere canzoni è stato un modo per conoscere i miei segreti e da lì in poi ho studiato pianoforte e canto, iniziando a pubblicare musica dal 2019 con il primo album sul mio Spotify Isotta Tom. Ed ora, lavorando in questo settore, penso a progetti sempre più grandi, che coinvolgano più artisti e forme d’arte. Nei miei videoclip, per esempio, ho chiamato fuochisti, pittori, attori a lavorare nei progetti. Ad esempio, per realizzare il video musicale del brano “Viandanti”, ho fermato delle persone e creato delle scene nel vivo delle strade bolognesi per rappresentare il potenziale di ogni persona che s’incontri e ci sorrida, in breve per raccontare la bellezza dell’incontro disinteressato. Ecco, per me lavorare nel settore artistico significa creare connessioni e ponti. Una piccola curiosità: Daniel Rosa, il body painter in “Genio”, era presente anche in “Viandanti” poiché l’ho conosciuto per strada, la sua energia mi aveva attratta. Ho scoperto così un artista e un amico.

Da giudice musicale, di All Together Now nel 2018, come reputi l'attuale panorama musicale italiano?
R:«Nonostante il mio ruolo sia stato anche quello di giudice musicale negli Studios di Cinecittà, in ambito creativo preferisco il termine “analizzare” e ascoltando ciò che viene proposto direi che resta ancora un po’ di paura in Italia a sperimentare di più, a spingersi oltre prima che lo facciano altri Paesi come l’America… l’impressione che ho io è che spesso per non sbagliare non si creino davvero prodotti nuovi, ma prodotti che strizzano l’occhio a prodotti editi di successo. Nelle realtà musicali più indipendenti penso invece ci siano mondi meravigliosi e incredibili artisti, che ricercano ogni giorno la loro verità e unicità. Non serve dirlo, ma in Italia è pieno di belle voci, forse manca il voler ambire a scrivere una canzone che diventi un “classico” e c’è la tendenza a limitarsi ad interpretarli».

Sei stata ospite di Viva Rai2 interpretando in cinese un grande classico come il “Tuca Tuca”. Com'è nata questa idea?
R:«Nel 2017, durante gli studi universitari, partecipo al Chinese Bridge Competition, concorso nazionale linguistico e artistico, dove porto una mia canzone tradotta in cinese per creare un ponte culturale tra Occidente e Oriente: vinco il premio artistico e un viaggio a Pechino e Shanghai!».

Poi arriva il lockdown…
R:«Nel 2020 durante il lockdown inizio a tradurre i grandi classici in cinese come “Cuore matto” o “Tuca Tuca” per intrattenere e divertire chi mi segue sui social e ho notato che ha suscitato positività e curiosità… anche perché la Cina è sempre più vicina come realtà geopolitica».

Quali sono i tuoi progetti futuri?
R:«Sono molti, alcuni li scoprirò anche io andando avanti, poiché ogni giorno mi vengono idee nuove e non mi pongo limiti linguistici o limiti di forma espressiva. Sicuramente lavorare come attrice in cinema e teatro, condividere e realizzare i miei progetti assieme ad altri professionisti e continuare a scrivere canzoni. Il mio sogno più grande però aspetto a rivelarlo, quindi…stay tuned!».

Nessun commento

Powered by Blogger.