La Voce Grossa di Piero Pelù(intervista):«Sono ateo ma sono devoto a Santa Sarah”
Nicola Ricchitelli - È
tornato single Piero Pelù – temporaneamente – dopo il grande successo della
“Trilogia del Potere tour” conclusasi qualche mese fa proprio qui in Puglia. In
attesa di rivederlo con il fido Ghigo Renzulli, il rocker di Firenze traccia
l’”Identikit” dei suoi dieci anni di carriera da solista:«… nasce per
identificare il mio percorso solista, dal 1999 al 2009, è uno sguardo sui miei
cambiamenti. Sono brani che rappresentano buona parte della mia personalità,
sono uno sguardo su quello che succede ed è successo a livello sociale e
politico». A fare da apripista al nuovo lavoro di Pelù, “Mille Uragani” da
qualche giorno giù n rotazione nelle radio italiane:«… è una canzone che parla
di una storia d’amore poetica e contrastata, ma che prende forza proprio
dalle difficoltà che la circondano: un inno alla vita insomma», ma nel corso
dell’intervista doveroso è stato il ricordo – qualche giorno fa celebrati i
trent’anni della sua incisione – del primo lavoro dei Litfiba, l’Eneide di
Krypton per l’appunto.
D:
Piero, da dove nasce la necessità di tracciare questo “Identikit”?
R:«
Identikit nasce per identificare il mio percorso solista, dal 1999 al 2009, è
uno sguardo sui miei cambiamenti. Sono brani che rappresentano buona parte
della mia personalità, sono uno sguardo su quello che succede ed è successo a
livello sociale e politico, con un linguaggio completamente mio, fuso con la
bravura di quelli che mi accompagnano».
D:
Cosa cerca e chi cerca Piero Pelù tra questi “Mille uragani”?
R:«
Nei pezzi che compongono “Identikit” si intuisce la crisi mostruosa ed endemica
che stiamo vivendo, sono proprio questi i mille uragani che ci stanno
investendo. “Mille Uragani” è una canzone che parla di una storia d’amore
poetica e contrastata, ma che prende forza proprio dalle difficoltà che
la circondano: un inno alla vita insomma».
D:
Che musica ascolterebbe Piero Pelù fosse stato un teenager oggi?
R:«
Probabilmente ascolterei i Black Keys, tra i giovani che continuano a tenere
alto il vessillo del rock».
D:
Piero, un tuo tratto distintivo sono sicuramente i tuoi tatuaggi, vi è qualcuno
che ha un qualche significato particolare?
R:«Uno
degli ultimi tatuaggi che ho fatto è la scritta “SANTA SARAH”, fatta su
entrambi gli avambracci. Santa Sarah è la protettrice di tutti i nomadi, l’ho
fatto l'ultimo Capodanno ma era da tanto che ci pensavo. È una delle mie
contraddizioni: sono ateo ma sono devoto a Santa Sarah"».
D:
Chi è Piero Pelù aldilà del palcoscenico e del rock?
R:«
Sono uno sportivo: mi dedico allo yoga con costanza. E vorrei anche avere più
tempo per giocare a calcio, ai calciatori invidio la possibilità di poter
giocare a pallone tutti i giorni».
D:
Piero concedimi uno strappo, quest’anno si celebrano i trent’anni di Eneide,
qualche parola su questo capolavoro….
R:«L’Eneide
di Giancarlo Cauteruccio e dei suoi Krypton era e rimane un capolavoro, ha
segnato una nuova fase nella stagione culturale tra gli anni 70 e gli 80: ampio
utilizzo di effetti speciali, neon, laser verdi, tapis roulant e scenografie di
plexiglas trasparente, cose mai viste su un palco teatrale fino a quel momento».