Dario Ballantini(intervista):«La mia vera anima? È un misto di tutte le mie attitudini… ho sempre convissuto con questi molteplici aspetti del mio essere»
Nicola
Ricchitelli – Un nome, ma soprattutto tante anime«…la vera anima è un misto di
tutte le mie attitudini…ho sempre convissuto con questi molteplici aspetti del
mio essere». L’ospite di quest’oggi arriva dallo studio 14 di Cologno Monzese - Centro di produzione
Mediaset – o forse sarebbe più giusto dire da Piazza Montecitorio, lì dove da
tanti anni con le sue innumerevoli imitazioni ha fatto il verso ai tanti
politici che hanno albergato alla Camera dei Deputati, lì dove per tanti anni
ha visto il potere da una prospettiva molto particolare:«… Persone che badano molto
all’efficacia di ciò che dicono, intendo l’efficacia mediatica, mi sembra che
la sostanza invece, come conoscenza della politica sia diminuita molto».
Ospite
quest’oggi del nostro spazio dedicato alle interviste l’attore, imitatore e
pittore toscano, Dario Ballantini.
Dario, ti do il benvenuto, seppur
virtuale, nella nostra Puglia, e quindi nel nostro spazio dedicato alle
interviste del nostro giornale.
Un nome ma tante anime,
imitatore, pittore, attore, insomma, qual è la vera anima di Dario Ballantini?
R:«La
vera anima è un misto di tutte le mie attitudini…ho sempre convissuto con
questi molteplici aspetti del mio essere».
Dario, cosa significa per te
imitare?
R:«Significa
mettersi nei panni dell’altro e annullarsi».
Quali gli elementi dell’arte
dell’imitazione che ti attraggono?
R:«La
somiglianza degli stessi personaggi con altre persone che ho conosciuto nella
vita in modo che io possa crearne un carattere che conosco».
Quali sono gli aspetti che in
particolar modo cerchi di portare alla luce, nei personaggi che poi decidi di
imitare?
R:«Mi
piace mettere alla luce l’aspetto debole tenero, goffo e buffo del personaggio».
Spesso ti ci si vede dalle parti
dei palazzi di potere vestendo i panni del politico del momento, Dario com’è il
potere visto da dietro ad una maschera?
R:«Persone
che badano molto all’efficacia di ciò che dicono, intendo l’efficacia mediatica
,mi sembra che la sostanza invece, come conoscenza della politica sia diminuita
molto».
È mai capitato che una tua
imitazione abbia dato fastidio? O per lo meno che qualcuno non abbia gradito?
R:«No,
quasi nessuno. Forse ai tempi di re Vittorio Emanuele che imitai insieme ad
Alvaro vitali che a sua volta imitava la moglie».
Il prossimo personaggio che hai
deciso di imitare?
R:«Al
momento non c’è perché sia Conte che Salvini sono molto di attualità».
Vi è uno che non sei riuscito a
vestire?
R:«Ce
ne sono alcune non riuscite tanti anni fa, tentai Marta Marzotto e Riccardo Scamarcio,
tentai anche la Boschi…poi ci sono altre che sono durate troppo poco, penso a
Napolitano e Mattarella».
Dario che ricordo hai del tuo
primo incontro con Antonio Ricci?
R:«Con
Antonio Ricci ho un rapporto di vecchissima data, iniziato ad un concorso
televisivo in cui lui era in giuria ed io ero un giovane talento - era il 1989
- da allora il rapporto si è intensificato, specialmente da quando sono
finalmente approdato a Striscia nel 1994, ed è aumentato l’affetto e la voglia
di far bene le cose dato anche da un perfezionismo che ci caratterizza».
Quanto
ha dato un programma come “Striscia la notizia” alla tua carriera artistica?
R:«Striscia
mi ha dato molto perché fa parte della mia vita da oltre 25 anni».
Dario
come spieghi la longevità di questo programma?
R:«Striscia
è una macchina perfetta, perché ogni giorno si rimette in discussione con
confronti in regolari riunioni molto
minuziose, fatta da lavoratori instancabili ed attenti. Poi è sempre stata un
tipo di tv avanti , una tv che sa come far affezionare il proprio pubblico
tenendo conto della credibilità unità ad una non “ seriosita “».
Parliamo
un po’ di pittura, qual è il tuo rapporto con essa?
R:«La mia pittura viene
dall’espressionismo e viene dalla mia città, Livorno, una città piena di pittori. Con i miei quadri
voglio raccontare l’essere umano con tutti suoi tormenti».
Che
Dario emerge dai tuoi quadri?
R:«Emerge soprattutto
l’essere umano con tutti i suoi tormenti come ho detto prima».
Chiudo
con il futuro, quali progetti bollono in pentola?
R:«Progetti al
momento sono soprattutto teatrali con il mio ultimo lavoro Ballantini&Petrolini ed in
impreparazione una grande mostra».