La Voce Grossa dei...Cynaro(intervista):«Vi spieghiamo il nostro ultimo singolo “Stupida”
Di
Redazione – Da qualche giorno è in radio – e sulle piattaforme streaming e
negli store digitali - "Stupida" (PlayAudio /Azzurra Music), il nuovo
singolo dei Cynaro. Il brano è una critica leggera ma non troppo al mondo degli
influencer. La produzione è di Mauro D'Angelo.
Nel
videoclip del brano - ideato e scritto dallo storyboard Nicola Cedro, per la
regia di Pierluigi Patella - tre stupidi individui (i Cynaro) inseguono una
influencer (Emily Delli Quadri) per sfogare le proprie frustrazioni derivanti
dal crollo del mercato discografico e dal cambiamento radicale delle mode
musicali. Il paradosso è che riversano il loro odio verso il web mettendo il
video online, il quale ne assorbirà tutte le potenziali ricchezze.
Sul
canale ufficiale della band ci sono tracce dell’avvoltoio nel primo singolo “La
legge degli avvoltoi”, in “Do you wanna dance” brano dei Senso, prima
formazione dei Cynaro e in un trailer non ufficiale di “Stupida”.
L’intenzione
di base dello storyboard Nicola Cedro, è quella di creare un concept che abbia
elementi ricorrenti, decifrabili a pezzi nella stesura graduale del progetto.
"Stupida"
è il titolo del loro ultimo singolo in rotazione da qualche settimana nelle
radio. Sulle pagine de La Voce Grossa quest'oggi arrivano i Cynaro. Ragazzi
innanzitutto vi do il consueto benvenuto...
R:«Grazie.
"Stupida",
un brano che è tanta roba, e che in sé riunisce molte chiavi di lettura... Voi
quale preferite?
R:«Quella
ufficiale, ovvero di una stupidità riferita alla vita in generale. Il video è
un vortice di occasioni per essere stupidi. Stupida può essere una influencer
ma ancora di più può esserlo la violenza verbale con la quale ci si può
scagliare verso di lei. Ecco, la violenza è una buona occasione per essere
stupidi e nel video siamo proprio noi tre della band che molto goffamente
interpretiamo in modo ironico tre assassini mascherati da tre porcellini. Poi
nel verso finale del brano si evoca la cosa più stupida di tutte: la solitudine».
Da
dove nasce l'esigenza di questa critica in qualche modo nei confronti delle
influencer?
R:«Dalla
critica verso il web in generale. Internet ha ucciso il mercato discografico
eliminando la priorità dell'acquisto del prodotto fisico e proiettando
l'ipotesi di guadagno di chi produce musica nello streaming. Lo streaming è
soprattutto di chi ha del tempo da dedicargli, quindi dei più giovani. I
giovani seguono mode narcisistiche e decidono l'andamento monetario della
musica. Tutto ciò è semplicemente pessimo.
Ancora
più deleterio è l'affezionarsi a modelli trascinanti che di forte hanno il loro
ego narcisistico (i soliti fama, soldi, bellezza, potere). Tutto questo però è
visto in chiave ironica e non necessariamente accusatoria. Noi stessi autori
della critica ci ritroviamo a pubblicarne le sorti nello stesso web attraverso
un videoclip. E' un po' la storia di critica i social scrivendolo sui social.
Una storia stupida insomma».
Una
critica che in qualche modo ben rappresentate nel video... Come è nata l'idea?
R:«L'idea
fa parte di un progetto finale che sarà un disco. Costituisce il pezzo di un
puzzle che verrà ricostruito in un "concept". Ci sono già tracce
della continuity nel videoclip del primo brano pubblicato dai Cynaro "La
legge degli avvoltoi" in cui appare un elemento ricorrente che è appunto
"L'Avvoltoio" (ispirato a un breve racconto di Franz Kafka pubblicato
nel 1920). Esso appare un attimo all'inizio del video di Stupida sul portatile
della influencer, poi torna alla fine dello stesso video a "salvare"
la influencer dalle grinfie dei tre assassini. C'è anche un prequel in cui si
scopre come e dove qualcuno trova le maschere di porcellini che verranno poi
usate nel video "Stupida". Si tratta di un video "apocrifo"
girato da me in una casa vuota e decadente, la colonna sonora è "Do you
wanna dance", brano della precedente Line Up dei Cynaro dal nome
"Senso". Tutto ciò è disponibile sul canale YouTube Cynaro Official».
Essere
influencer significa essere necessariamente stupide?
R:«Non
necessariamente ma si hanno ottime possibilità se i canoni sono quelli
narcisistici. Di fronte al superficiale la cultura muore. Se poi si diventa
influencer per motivi che vanno aldilà di bellezza, potere, fama e denaro ben vengano
anche gli influencer. Ma la vedo dura».
Da
dove è scaturito negli anni a vostro modo di vedere questo binomio?
R:«Dalla
trasformazione delle cose avvenuta negli anni sotto i nostri occhi.
All'anagrafe non siamo esattamente giovanissimi, abbiamo vissuto il periodo di
transito. Già dal nostro primo incontro, poco più che ventenni, il nostro modo
di approcciarci alla musica è stato piuttosto rabbioso e volutamente genuino.
Non abbiamo mai cercato i classici "canoni radiofonici" costruendo un
rock Italiano molto personale. Il primo ed unico disco che registrarono i Senso
(prima Line Up dei Cynaro) aveva già un titolo che ben raccontava il tutto:
"Fuori Moda Show".
Dopo
lo scioglimento abbiamo avuto modo di riflettere e di crescere un po', quando
tre di noi hanno voluto ricominciare lo hanno fatto con uno spirito più
leggero, meno pretenzioso e squisitamente appassionato al discorso artistico.
Però tutto questo fa parte della "nostra" storia.....se la storia
fuori va diversamente come conciliare il tutto? Rinunciare in nome del fatto
che si è fuori luogo? Perché tuffarsi in un mondo simile e farlo da pesci fuor
d'acqua? Non siamo trap o nulla di attuale, rischiamo di apparire come gli
sfigati invidiosi di turno in età adulta....Perchè allora?
Proprio
per non appartenere a quel binomio, influencer/stupidità. Non facciamo musica
per diventare influencer, lo facciamo perché ci piace e sarebbe stupido non
farlo».
Che
rapporto avete con il mondo dei social?
R:«Amore/Odio.
Alla fine ci siamo dentro come tutti e ne riconosciamo le potenzialità.
Rimanerne fuori significherebbe non esserci. Per ciò che coltiviamo, la musica,
il social oggi è un mezzo importantissimo di trasmissione. Poi il fatto che
certe dinamiche di diffusione musicale abbiano impigrito le masse e livellato i
gusti e le scelte beh...fa parte della realtà. Lo accettiamo.
Il
Social comunque non è proprio il nostro forte in generale. Ad esempio non siamo
dei grossi curatori delle pagine Facebook o Instagram, non tanto per cattiva
volontà....non sappiamo proprio come fare J».
Quante
le cose stupide nella vita ci sono?
R:«Le
cose stupide sono molte. Te ne accorgi soprattutto quando hai qualche guaio più
impegnativo del solito. Molte cose che ritenevi importanti diventano
all'improvviso cose stupide. Se ti rompi un braccio ad esempio diventa stupido
il pensiero della sera prima di diventare più ricco. Non te ne frega niente di
diventare più ricco, rivuoi il tuo braccio. E' stupido lasciare qualcosa di
importante per motivi futili. Ma te ne accorgi quando quel qualcosa ti manca e
il motivo per il quale l'hai lasciato diventa terribilmente stupido.
E'
stupido lamentarsi di non sapere cosa fare una sera e dire alla tua città che è
noiosa in un momento strano come questo in cui non si può nemmeno uscire di
casa a causa di uno stupido Virus. Stupido non perché non grave, stupido perché
colpisce a caso e senza un motivo. La lista è lunga».
Come
nascono i Cynaro?
R:«Ci
siamo incontrati di nuovo dopo diversi anni e tutti e tre (dei cinque che
eravamo) non abbiamo mai smesso di immaginare nel corso del tempo che ci
saremmo rivisti e avremmo ricominciato. Però lo stile e l'approccio doveva
essere più rilassato e ragionato di prima. Il suono doveva essere più pulito,
come più pulite dovevano essere le nostre teste da paranoie o isterismi
giovanili. Da adulti che siamo l'unico scopo del lavoro devono essere la
passione, l'interesse, la creatività, la crescita artistica. Il successo? E che
roba è? Probabilmente un pensiero stupido che inibisce, castra, snatura. Ovvio
che non dispiace a nessuno essere conosciuti, ma non deve essere l'obiettivo
principale.
Ecco
che allora ci ritrovammo a suonare in un locale una sera. Dietro il bancone del
bar stavamo fissando tutti stranamente la stessa cosa, una bottiglia di Cynar.
Parlammo del vecchio spot pubblicitario, del film arancia meccanica, delle cose
della TV che ci avevano traumatizzato, segnato, divertito. Cominciammo a
nuotare nell'amaro a base di carciofo. Lo migliorammo, come il latte + dei
draghi....Venne fuori il CynarO, ridicolo, surreale, stupido, brutto,
fantastico».
Anche
se è complicato farlo in questo momento parliamo di futuro, in quali progetti
vi vedremo coinvolti?
R:«L'impegno
creativo in primis, roba inedita e revival apocrifo (su YouTube) delle nostre
gesta passate. Un primo traguardo per noi sarà la produzione di un disco. Per
ora avete "La Legge Degli Avvoltoi" e "Stupida" sulle
piattaforme ufficiali. Se poi non finirà il mondo prima beh...certamente
suoneremo dal vivo, il più possibile».