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La Voce Grossa di…Luana Greco(intervista):«Nel mio libro “Amare…da morire” racconto il mio non amore e la mia rinascita»


Nicola Ricchitelli – “Amare…da morire” non è semplicemente il titolo di un libro e non racconta semplicemente una storia. Tra le pagine di “Amare…da morire” c’è speranza ma soprattutto rinascita, tra le pagine di questa storia che arriva direttamente da Cerignola c’è una lezione di vita che da cui tante donne dovrebbero trarre insegnamento.

“Amare…da morire” è la storia di Luana Greco, giovane ragazza di Cerignola, ma in fondo è la storia di tante ragazze e donne, è l’ennesima storia raccontata ma che non sarà mai abbastanza per far capire i contorni di un fenomeno, di una piaga ancora dura da debellare.

Luana innanzitutto ti do il benvenuto sulle pagine virtuali del nostro giornale, come stai?
R:« Molto bene grazie…».

Chi è Luana Greco?
R:« Luana Greco è una normale ragazza con tanti sogni ed obiettivi che vuole raggiungere cercando di dare sempre il massimo sia nello studio che nel lavoro».

“Amare…da morire”, un libro scritto da te che parla di alcune pagine tristi della tua vita, ma è anche un libro che parla di rinascita…raccontaci n po’…
R:« È un libro che racchiude la mia esperienza e il mio non amore, dove dettagliatamente racconto di me come specchio, cercando di far comprendere quali sono i meccanismi della violenza. Raccontando poi di come si possa uscire da quel tunnel e di come si possa ricominciare da capo con consapevolezza e con amore verso se stesse».


Dove si trova la trova la forza e soprattutto il coraggio per raccontare e rivivere in qualche modo quei giorni?
R:« Pensando che quel dolore possa servire a qualcosa, possa servire a sensibilizzare visto le tante storie di femminicidio ormai quotidiane».

Vi è stato un capitolo particolarmente difficile da mettere nero su bianco?
R:« Sicuramente l'episodio del 22 ottobre e dell' 8 gennaio . Raccontarlo e raccontare soprattutto quello che si prova .. a volte non riuscivo a trovare le giuste parole .... non credo ci siano, ma ci ho provato».

Luana perché nell'immaginario collettivo qualcuno pensa che una donna vittima di violenza abbia lei stessa delle colpe?
R:« Perchè purtroppo molte volte l'ignoranza rende maestri, chi pensa di poter giudicare dinamica e situazioni che sicuramente non ha potuto vivere sulla propria pelle. Tanta gente non si vuole informare non vuole vedere e preferisce collocarsi in una posizione in cui manca totalmente di empatia, capire è difficile. Giudicare è più facile.

Cosa vuole lasciare questa tua testimonianza?
R:« Vuole lasciare un messaggio di rinascita, l'affidarsi a chi di dovere, a credere in chi ha gli strumenti giusti a capire che si può se si vuole ... scegliere una nuova vita» .

Soprattutto ad oggi quante donne hai conosciuto che si sono riconosciute nella tua storia?
R:« Ho avuto tanti messaggi stupendi di ragazze che sono state vicine a me perché in primis si sono ritrovate in quello che scrivevo , e il poterle aiutare non può essere che un ulteriore vittoria contro questa bruttissima situazione, quest’epidemia che uccide non solo fisicamente ma anche moralmente, tantissime donne che vivono violenze quotidianamente e che non hanno ancora la giusta forza per dire basta».

Quante Luana ci sono ancora oggi nella tua città?
R:« Non so di preciso quante, ma sicuramente tante...».

Luana una domanda ovvia ma poco scontata, quanto c’è da ancora da fare sul fronte della battaglia contro la violenza sulle donne?
R:« C'è da fare ancora tanto , ad oggi esiste il codice rosso, esistono case rifugio... tutto qualificatissimo per questo fenomeno , ma il punto è che bisogna lavorare sulla società , nell'accogliere queste ragazze senza giudicare e senza renderle ancora schiave di colpe che non hanno assolutamente».

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