La Voce Grossa di…Margherita Barbieri(intervista): «Chiara Ferragni? Anche io la giudicavo…poi ho iniziato a studiarla e a comprenderla»
Nicola Ricchitelli – Questa è una voce che va controcorrente, i suoi pensieri soprattutto sono condensati nelle 128 pagine del suo secondo libro uscito lo scorso maggio al Salone del libro di Torino, “Fino a qui, Chiara Ferragni”: «…anche io giudicavo Chiara, poi ho iniziato a studiarla, a comprenderla. E ho capito che anche io mettevo davanti i pregiudizi e per questo due anni fa ho deciso di cambiare la narrazione su di lei».
Sulle pagine de La Voce Grossa la giornalista e scrittrice Margherita Barbieri.
Marghertita benvenuta innanzitutto sulle pagine del nostro giornale, come stai?
R: «Bene, grazie a voi di questo invito».
“Fino a qui, Chiara Ferragni” inevitabile fa partire questa chiacchierata dal tuo ultimo libro dato alle stampe lo scorso 22 maggio, un libro che lascia poco spazio al pregiudizio mi sembra di capire…
R: «Si, in questi anni sto facendo un lavoro importante su me stessa. Mi rendo conto che noi donne siamo spesso costrette a vivere in una gabbia di pregiudizi e la nostra carriera è spesso limitata da questi, per questo ho pensato di scrivere questo libro».
Un libro tra l’altro che dà un’immagine assai diversa da quella descritta fin qui della nota fashion blogger, cosa ti ha affascinato sin da subito di Chiara Ferragni?
R: «Anche io giudicavo Chiara, poi ho iniziato a studiarla, a comprenderla. E ho capito che anche io mettevo davanti i pregiudizi e per questo due anni fa ho deciso di cambiare la narrazione su di lei».
È di qualche anno fa invece il lavoro dal titolo “La Bestia di Salvini”, quale l’input che ti portò a tracciare un’analisi così precisa circa la comunicazione della Lega?
R: «Luca Morisi era riuscito a creare una vera “Bestia”, un modo di comunicare che è stato davvero capace in quel momento di catalizzare consensi, molto grazie alla narrazione che veniva portata avanti. È stata una analisi, il primo libro che ha “smascherato” la macchina della comunicazione leghista del 30% di Salvini. È stata una bella esperienza. Forse però Salvini avrebbe dovuto ascoltarmi, nell’ultimo capitolo gli avevo dato un suggerimento importante…».
All’orizzonte vi è un qualche altro profilo su cui ti piacerebbe scrivere?
R: «Mi sono sempre nascosta dietro qualcuno, anche nei libri, oggi forse vorrei iniziare a scrivere di quello che penso senza bisogno di nascondermi dietro qualcuno. Spero di scrivere un libro “libero”, che ci liberi da quello che la società ci impone».
In televisione racconti la tua terra in “Che bello è, Vivere in Emilia-Romagna”, nella realtà quali sono però i mali che l’attanagliano?
R: «L’Emilia- Romagna è un territorio meraviglioso. Il male unico di questo territorio è l’inquinamento della Pianura Padana. Dovremmo lavorare di più su quello. Io sono per l’ambiente, per il trasporto leggero, elettrico o ibrido. Sono per voler bene a questo luogo meraviglioso che si chiama Emilia-Romagna».
Scrittrice e giornalista, in futuro come ti vedi?
R: «Libera dalle definizioni. Ho sempre fatto fatica a stare dentro un “sottopancia”, vorrei vivere delle mie idee, a volte matte, a volte conservatrici, a volte rivoluzionarie. E continuare a trasmettere alle persone valori ed emozioni. Non è stato facile fin ora, ma ci sono riuscita. Spero di continuare così…».