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La Voce Grossa dei Litfiba:« Puglia e il Salento oggi sono il punto di riferimento musicale del Paese»

Nicola Ricchitelli - Tornano il 3 agosto a Melpignano, per far rivivere il sound degli anni '80 e della "Trilogia del Potere", i Litfiba, a quasi 25 anni dal loro primo debutto sullo stesso palco Salentino.
Piero Pelù e Ghigo Renzulli, insieme ai componenti storici della band, Gianni Maroccolo al basso e Antonio Aiazzi alle tastiere, oltre alla new entry Luca Martelli alla batteria, rispolvereranno album storici, come "Desaparecido" (1985), "17 Re" (1986), "Litfiba3" (1988), oltre al conclusivo live "Pirata" (1989), rivisitate in chiave moderna grazie a nuovi arrangiamenti e innovazioni nei testi, come ad esempio il ritornello de "La preda" riscritto da Piero Pelù.
Il tour, partito a fine gennaio con una doppia data all'Alcatraz di Milano, ha registrato, in tutte le sue tappe, SOLD OUT.

Con la band fiorentina una breve chiacchierata circa l’esibizione di Melpignano

D:Perchè a distanza di 25 avete deciso di riproporre la Trilogia del potere?
R:«Non c’è stato nessun antefatto. Nel momento in cui ci siamo ritrovati abbiamo deciso di rifare i brani con gli stessi arrangiamenti dell’epoca».

D: Che significato hanno avuto "Desaparecedo","17 re" e "Litfiba 3" per i Litfiba e per la musica italiana?
R:«Un gruppo di ragazzi sbandati di provincia che cercano di reagire alle difficoltà del quotidiano attraverso la musica e creano qualcosa di originale che resta nel tempo. Non c’era ricerca di successo o calcolo in quel che si faceva, solo una esigenza di espressione. Nessuno di noi immaginava dove saremmo arrivati, volevamo solo dare una testimonianza di chi eravamo».

D: Che ricordi hanno i Litfiba della Puglia? 
R:«Prima di tutto ci teniamo a dire che la Puglia e il Salento oggi sono il punto di riferimento musicale del Paese, le cose più interessanti anche nel rock provengono da lì. Tutto questo è una conferma per noi, la puglia ci accolse subito bene, abbiamo sempre trovato grande attenzione e sensibilità».

D:Vi è un gruppo emergente che in qualche modo vi assomiglia? 
R:«Dagli anni ’80 ad oggi di gruppi che hanno “raccolto il nostro testimone” ce ne sono stati tanti. Non vogliamo fare nomi. Ci fa piacere che qualcuno di loro si ricordi di nominare i Litfiba tra i loro padri spirituali-musicali».

D: La prima volta che vi siete rivisti dopo tanti anni?
R:« I primi giorni rimetterci a suonare è stato curioso, il tempo di attaccare gli strumenti, di fare un po’ di suoni, e già sembrava di essere tornati in via de Bardi negli anni ’80. Battute, piccole discussioni su arrangiamenti e timbri…vuoti di memoria sulle strutture e un bel po’ di salutare e sincero cazzeggio. Come tornare a casa dopo un lungo viaggio». 

D:Questa reunion è il punto di partenza per altri progetti?

R:«Per ora diamo il massimo dal vivo e ci vediamo il presente con grandi motivazioni. Con un equilibrio e una consapevolezza nuova».

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