Vittorio Sgarbi(intervista):« tolgono le palme da via Sparano per metterle davanti al Duomo…»
Nicola
Ricchitelli – E’ arrivato anche in Puglia “Caravaggio” lo spettacolo teatrale
del professore e critico d’arte Vittorio Sgarbi, l’ultima tappa in quel di Bari
nella serata di ieri al teatro Palazzo, dopo aver toccato anche Fasano lo
scorso 8 febbraio.
Un
idea quella di portare il grande pittore al teatro che nasce proprio da un
produttore pugliese, cosi come lo stesso professore ci racconta:«… è un idea che nasce più di due anni fa da un
produttore pugliese che si chiama Valentino Corvino… che è il punto di partenza per
raccontare la grande vicenda artistica e umana. Quindi tra musica e immagini si
è realizzato il racconto della vita di Caravaggio».
Lo
abbiamo raggiunto telefonicamente qualche ora prima dell’inizio dello
spettacolo, una chiacchierata incentrata su Caravaggio e sull’arte, chiudendo
su un tema che accomuna la città di San Nicola e Milano, le palme.
D: Professor Sgarbi come nasce
l’idea di portare l’immenso pittore Caravaggio – al secolo Michelangelo Merisi
– in un teatro?
R:
E’ un idea che nasce più di due anni fa
da un produttore pugliese che si chiama Valentino Corvino – che ha prodotto tra
l’altro prodotti spettacoli con Corrado Augias e Marco Travaglio – dopo che
aveva letto un mio libro dal titolo “Il punto di vista del cavallo”, che è il
punto di partenza per raccontare la grande vicenda artistica e umana. Quindi
tra musica e immagini si è realizzato il racconto della vita di Caravaggio».
D: Cosa deve cogliere lo
spettatore da questa esperienza e cosa vuole comunicare Vittoria Sgarbi al
pubblico con questo spettacolo?
R:«
Io non lascio messaggi ma semplicemente racconto, dalle parole esce un evidenza
che rassicura ed esalta, molti sono venuti a vedere lo spettacolo perché
sentono che l’arte è viva, ed il racconto la rende stimolante».
D: Pensa che l’esperienza teatrale
dopo Caravaggio, può ripetersi con qualche altro artista?
R:«Si,
in Aprile faremo uno spettacolo sul Rinascimento, in cui gli artisti saranno
ovviamente più di uno, Michelangelo, Leonardo, Raffaello, passando per quelli
meno conosciuti ma non per questo meno grandi di altri e quindi il Bellini e
altri. Racconteremo il rinascimento come una rivoluzione».
D: Cosa c’è dei giorni d’oggi e
di quello che siamo oggi nella pittura del Caravaggio?
R:«Essendo
un pittore della realtà, una realtà muta, però possiamo dire che le condizioni
umane sono sempre molto simili sul piano psicologico, sul piano della tragedia,
della esaltazione della vita, dei rapporti di amore, e quindi il parallelo che
spiega la contemporaneità, l’attualità di Caravaggio e quella di Pasolini con
cui parte lo spettacolo».
D: Che percorso consiglierebbe –
dal punto di visita artistico - a dei turisti là dove scegliessero di visitare
la Puglia?
R:«Non
consiglio niente neanche lì, però ci sono tante cose che si possono fare in
Puglia, visto che siamo parlando di una regione avente grandi cattedrali
prevalentemente romaniche ma anche gotiche. La specificità della Puglia è la
pittura veneta, che quasi come fosse un fiume è scesa da Venezia lungo
l’Adriatico, ha disseminato capolavori tra Puglia e Basilicata, in un percorso
che attraverso la via del mare consentiva ai grandi pittori veneziani di
mandare grandi capolavori».
D: Professore, come giudica
quelle palme in piazza D’Uomo?
R:«
Avranno scambiato Milano appunto per Bari, sembra quasi che tolgono le palme da
via Sparano per metterle davanti al Duomo di Milano. Questo prova la follia
dell’uomo…ci sono ancora le palme in Via Sparano?...»
D: Ad oggi si, ma verranno
rimosse…
R:«Ecco,
tolgono le palme da via Sparano e le mettono davanti al Duomo di Milano,
anziché fare delle cose logiche fanno delle stupidaggini, a Milano poi è la
riprova che un privato è più importante del sindaco, certo stiamo parlando di
un finanziamento privato e di non di soldi pubblici, questo non giustifica che
un privato siccome paga può fare quello che vuole senza avere buon senso e buon
gusto».